Repubblica/Napoli: Convocazioni, la rabbia dei prof precari
E col maestro unico dal 2009 in Campania 2 mila posti in meno
"Quella delle supplenze non è solo una lotteria ma una guerra tra i poveri"
BIANCA DE FAZIO
Per otto anni consecutivi Fiorella Esposito ha ottenuto un incarico annuale in una scuola media. Prima se l´era cavata, come tanti, con supplenze a spizzichi e bocconi. Insegnando neanche sempre la stessa materia. «Ma quest´anno il posto, per me, non c´è». Fiorella non ce l´ha fatta per un pelo. E piange sulla spalla del marito che ieri mattina l´ha accompagnata nella scuola di via Taverna del Ferro dove hanno preso il via le convocazioni dei supplenti annuali. «Sapevo di non essere in posizione utile, in graduatoria, ma ho sperato fino all´ultimo». Una speranza mandata in fumo da un bebè: l´insegnante che fino a 12 mesi fa la seguiva in graduatoria ha avuto un figlio, ed ha così guadagnato i punti necessari al sorpasso. «Quella delle supplenze non è solo una lotteria, è la guerra tra poveri. Noi insegnanti precari siamo finiti come i capponi di Renzo, grazie al ministro Gelmini».
Le critiche sono tutte per lei, per il signor ministro che - complice la Finanziaria del governo Prodi - ha tagliato solo in Campania circa 5 mila posti di lavoro nelle scuole. Compreso quello di Daniela Del Prete, una precaria storica, anche lei, «afflitta, ora, da quel mutuo per la casa, contratto nel 2006 coltivando la certezza che le supplenze annuali non sarebbero mancate di qui ai prossimi anni, fino al raggiungimento dell´immissione in ruolo». Una certezza mandata al macero, per Daniela e per migliaia di precari come lei. Che fino alla fine di questa settimana compiranno il loro rituale pellegrinaggio nelle scuole individuate come sede per la firma dei contratti a tempo determinato (oltre a quella di San Giovanni, l´Ipia Sannino di via De Meis).
Il numero definitivo di quanti insegnanti sono stati sacrificati sull´altare della razionalizzazione della spesa non è noto neppure agli uffici di via Ponte della Maddalena. Che infatti hanno rinviato a domani la riunione con le organizzazioni sindacali che chiedevano conto di tali numeri. «Non capiamo perché dati ufficiali non ce ne forniscano ancora» afferma Luigi Bifulco, della Cisl scuola. «Intanto la vicenda del maestro unico alle elementari è elemento di crescente preoccupazione». Proprio ieri è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che prevede, dal 2009, il ritorno all´insegnante unico; il che implicherebbe sin dal prossimo anno, in Campania, una ulteriore riduzione di almeno 2.000 posti di insegnanti elementari (ammesso che l´introduzione del maestro unico sia programmata in maniera "soft", iniziando solo con le prime due classi di scuola elementare e salvando i moduli con 3 insegnanti per le classi dalla terza in poi). E sì che i maestri già sono stati penalizzati quest´anno, con le loro supplenze annuali ridotte, a Napoli, praticamente a zero. Il decreto legge pubblicato ieri è talmente inviso a sindacati ed insegnanti che il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini, lo definisce «un calcio nei denti ai bambini». «Perché - spiega il sindacalista - porta via ore di scuola, riduce l´attuale orario di lezione abbassandolo a 24 ore settimanali; elimina gli insegnanti specializzati, perché costringe un unico docente a insegnare tutto ciò che fino a ora viene garantito da 3 docenti appositamente formati».