Repubblica-Napoli-Col biberon ma senza assistenza
LA RIFORMA In classe a due anni Col biberon ma senza assistenza Nelle list...
LA RIFORMA
In classe a due anni
Col biberon ma senza assistenza
Nelle liste d'attesa per la scuola dell'infanzia c'è un altro frammento della riforma Moratti. Il ministro ha fortemente voluto i cosiddetti anticipi: la possibilità di mandare alle materne anche i bambini di 2 anni e mezzo, anticipando di 6 mesi il loro ingresso nel mondo della scuola. Ma senza fornire alle scuole stesse le strutture e le professionalità necessarie ad accoglierli come si conviene.
Non è solo un problema di numeri, e di liste d'attesa che, con l'arrivo dei più piccini, sono cresciute rispetto al passato (se non si riesce a garantire la scuola ai più grandi, si può fingere di offrirla ai più piccoli?), dovendo aggiungere, secondo dati dell'Anci (associazione dei comuni italiani), oltre 3 mila iscrizioni di "anticipatari". La questione è legata anche alle esigenze dei "duenni", meno autonomi ed indipendenti dei compagni di 6 mesi più grandi. Prendiamo il pannolino. Non tutti i piccoli di 2 anni e mezzo riescono a farne a meno. Ma nelle scuole non è previsto che si facciano la pipì addosso. O meglio, quando accade, e accade spesso, non c'è chi li cambi. Non c'è chi li pulisca. Solo la buona volontà e l'affetto che verso di loro provano insegnanti e bidelli garantisce ai piccoli di non restare insudiciati fino alla fine dell'orario di scuola.
Stessa disponibilità il personale mostra, ma non è tenuto a farlo, al momento della refezione (la stragrande maggioranza delle sezioni di scuola dell'infanzia ha il tempo pieno): un bambino di 2 anni non sempre mangia da solo, di certo non sa tagliare la fettina o sbucciare la mela. Di altre figure professionali, da affiancare a bidelli e insegnanti, il ministero di viale Trastevere ha sì parlato, ma tutto è rimasto nelle parole della Moratti. E nelle infinite trattative coi sindacati.
(b.d.f.)