Repubblica: Mussi: basta lauree inutili "Tagliare un corso su tre"
Decreto del ministro. "Ridurre anche il ricorso a prof esterni"
MARIO REGGIO
ROMA - Ridurre di un terzo e razionalizzare il numero dei corsi di laurea e delle prove d´esame. Rivedere i contratti a docenti esterni all´università. Introdurre indicatori qualitativi necessari all´Agenzia esterna di valutazione che inizierà a lavorare dal 2009. Ridurre il numero degli accessi programmati che sono passati da 100 a mille in cinque anni. Richiedere il parere degli studenti sulla qualità dei corsi universitari che hanno frequentato, per creare un nuovo parametro di valutazione. Più qualità uguale più soldi dal Fondo di finanziamento delle università.
Sono alcuni dei punti qualificanti contenuti nel decreto ministeriale firmato ieri dal ministro Fabio Mussi. Termine ultimo per adeguarsi alle nuove indicazioni l´anno accademico 2010-2011. Due anni in più per le piccole università e quelle non statali.
Il decreto centralizza alcune decisioni, senza intaccare l´autonomia degli atenei, ma con l´obiettivo di trovare soluzioni a problemi che rischiano di diventare insolubili. In primo luogo il proliferare di corsi di laurea inutili, la frammentazione della didattica e il conseguente ginepraio dei "crediti" per arrivare alla laurea. E anche se è cresciuto in maniera significativa il numero dei laureati in corso, non sono diminuiti gli abbandoni dopo il primo anno. «Spia evidente di una scarsa cura dei percorsi - si legge in una nota del ministero dell´Università - e della scarsa efficacia delle attività di orientamento e tutorato.
Inoltre è aumentato in modo esponenziale il numero dei corsi di studio a "numero programmato", nella maggior parte dei casi senza giustificati motivi». Insomma, da qui al 2010 la musica dovrebbe cambiare: più finanziamenti agli atenei che offrono maggiore qualità didattica, valutazione delegata all´Agenzia Nazionale esterna al sistema universitario, taglio drastico dei corsi di laurea e revisione delle iscrizioni "programmate".