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Repubblica: Molestata a scuola da compagno indagati i prof: violenza sessuale

Palermo, sotto accusa quattro insegnanti di una media. Determinanti le deposizioni degli altri ragazzini La procura: avevano l´obbligo di controllare, non lo fecero

26/07/2007
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la Repubblica

Il bulletto la infastidiva di continuo, anche fuori dall´orario di lezione Lei un giorno reagì e lo prese a pugni: i docenti la rimproverarono
SALVO PALAZZOLO

PALERMO - Era diventato un incubo andare a scuola per una ragazzina di seconda media: un compagno continuava a palpeggiarla, anche in maniera violenta. Lei protestava, ma un giorno finì addirittura sotto accusa. Nel suo diario il professore scrisse: «Messaggio per i genitori. Fate vestire vostra figlia in maniera più consona». Il padre, esasperato, ha denunciato alla magistratura e al provveditorato: «I professori sono rimasti sempre fin troppo distratti», così ha iniziato il suo esposto. Otto compagni di classe hanno confermato. E quattro insegnanti di una scuola fra le più rinomate della città sono finiti indagati dal sostituto procuratore Maurizio Agnello. L´accusa è pesantissima: violenza sessuale, quella che non si è potuta contestare al molestatore, perché ha solo 12 anni, come la sua vittima. Ma il codice penale non fa differenza fra chi commette gli abusi e chi «ha l´obbligo giuridico di impedirli». Per la Procura di Palermo non ci sono dubbi: in classe tocca agli insegnanti vigilare. Sono accusati di non averlo fatto a dovere. Ognuno nella propria ora.
Il mondo della scuola torna nelle aule di giustizia. Qualche settimana fa, un´altra professoressa palermitana accusata di metodi fin troppi energici era stata assolta (ma il pm ha già presentato appello). Adesso, i giudici sono chiamati a pronunciarsi su un´ipotesi opposta, di insegnanti accusati di essere deboli e tolleranti contro il bullo della classe. L´inchiesta è ancora in corso, nei prossimi giorni il gip Pasqua Seminara dovrebbe interrogare i compagni di classe durante un incidente probatorio sollecitato dal pubblico ministero.
Il caso ha già impegnato parecchio i giudici. Dopo la prima denuncia del genitore, la preside della scuola media e un professore chiamato in causa hanno presentato una controquerela. E il padre della studentessa è finito indagato per diffamazione e calunnia. Ma per poco tempo. Quando la Procura ha chiesto di archiviare, la preside e il docente si sono opposti. E il gip ha fissato un´udienza per esaminare ancora meglio la vicenda. Le deposizioni dei compagni di classe hanno segnato la svolta. Per il padre esasperato le accuse sono state archiviate. E sul banco degli indagati sono finiti quattro professori. Per un´accusa ben più grave.
Al momento, c´è soprattutto questo. Il drammatico racconto che i ragazzi hanno fatto di quella classe. Due anni fa, nella scuola di uno dei quartieri bene di Palermo. Il molestatore era davvero insistente. Tutto sembrava essere cominciato per scherzo, poi parole e soprattutto gesti si erano fatti pesanti. In diverse occasioni, il bulletto della scuola avrebbe anche seguito la sua vittima mentre andava in bagno. E sarebbe arrivato ad aggredirla, mimando un atto sessuale. All´ennesimo episodio, la ragazza prese a pugni il compagno. E alla fine, fu lei a prendersi un sonoro rimprovero dei professori. E quella nota sul diario: «A scuola si viene con un abbigliamento più consono».
Adesso, la Procura vuole sentire tutti i testimoni di questo caso. Il padre ha già ribadito al magistrato il suo disagio nei confronti degli insegnanti: «Non ho potuto fare altro che trasferire mia figlia in un´altra scuola. Aveva già subito fin troppi traumi». Ma anche i professori, preside in testa, non hanno mancato di presentare memorie e vigorose parole di difesa: «Abbiamo sempre fatto il nostro dovere». Dice l´avvocato Lillo Fiorello, legale di uno dei docenti indagati: «È una vicenda tutta da ricostruire. Gli insegnanti non hanno mai assistito ad episodi di violenza, altrimenti sarebbero subito intervenuti».


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