Repubblica-Milano-Torna l'esame di quinta elementare

L'elementare di via Rasori ripristina in forma autogestita il test di fine corso, che è stato cancellato dalla riforma Moratti
Torna l'esame di quinta elementare
la valutazione
Esperimento alla Pascoli: salviamo un rito di passaggio alle medie
"Sarà un momento simbolico, non ne abbiamo bisogno per valutare gli alunni"
"La riforma elimina un po' di burocrazia, ma priva i bambini di un momento di crescita"
TERESA MONESTIROLI

Un esame "fai da te" per salvare il rito di passaggio alla scuola media. Nel primo anno della scuola targata Moratti, dove l'esame di quinta elementare ormai è un ricordo lontano, c'è chi decide autonomamente di organizzare le prove finali per "chiudere in modo simbolico un ciclo". Succede all'elementare Pascoli di via Rasori dove il collegio docenti sta già organizzando le prove per i duecento alunni di quinta. Nove classi che per tre giorni, a giugno, dovranno sostenere il compito di italiano, quello di matematica e il colloquio orale.
"Stiamo cercando di fare un esame il più possibile simile a quello degli altri anni - spiega la preside Rachele Nasazzi -, riproducendo anche il "setting" delle prove. Certo il fatto che non sia più istituzionale, ma organizzato dalla scuola, farà differenza". Eppure i docenti hanno deciso di provare comunque l'esperimento. Coinvolgendo anche le famiglie per cercare di rendere il tutto ancora più credibile. "L'abolizione della prova di quinta sicuramente ci libera da molta burocrazia, ma priva i bambini di un importante momento di crescita: il rito di passaggio da un ciclo di scuola all'altro. E anche quel po' di stress che un esame genera non può che essere educativo. Il rischio quest'anno sarà l'opposto. Non sappiamo infatti se i bambini reagiranno allo stesso modo di fronte a un esame fatto in casa. Per questo abbiamo intenzione di dire ai genitori di darci una mano non sottovalutando queste prove".
L'esame verrà svolto durante i giorni di scuola. Le date non sono ancora state fissate, ma presumibilmente gli esami si terranno nell'ultima settimana di scuola. I bambini resteranno nelle loro aule, ma a controllarli, se il piano orario lo permetterà, saranno insegnanti di altre classi, per cercare di simulare una sorta di commissione d'esame. I risultati verranno comunicati dopo qualche giorno, ma non serviranno a compilare le valutazioni finali. "Non abbiamo bisogno degli esami per valutare la preparazione degli alunni" dicono le insegnanti.
Sul valore dell'esame di quinta, però, si discute in molti istituti. Ci sono i dirigenti che tirano un sospiro di sollievo, come la professoressa Magi a capo della scuola di via Morosini, che dice: "Era una pura formalità, una performance teatrale che provocava uno stress inutile per i bambini". Altri che invece si domandano se sia giusto terminare la scuola solo con una festa di fine anno. La preside Carla Ruffini dell'elementare di via Giusti commenta: "Davamo all'esame un significato simbolico, più che un valore nella valutazione degli alunni. Non capisco perché abolire gli esami di quinta per poi inserire i test dell'Invalsi, che non hanno alcun senso". In via Giusti le classi faranno le prove di fine anno come sempre, ma i docenti stanno pensando di preparare per tutte le quinte un compito uguale. Anche alla scuola di via Ariberto si sta pensando di fare una prova anonima per verificare livelli finali di apprendimento alla quinta.