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Repubblica-Milano-Selezione, le università si dividono

Selezione, le università si dividono "Non si può vivere con l'ansia del voto". "Largo ai migliori" In Statale nessun blocco tra triennio e biennio. In Cattolica qualche prob...

02/09/2005
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la Repubblica

Selezione, le università si dividono
"Non si può vivere con l'ansia del voto". "Largo ai migliori"
In Statale nessun blocco tra triennio e biennio. In Cattolica qualche problema a Giurisprudenza
Viaggio negli atenei milanesi dopo la vicenda dei 262 ragazzi esclusi dai corsi specialistici in Bocconi
"Si finisce prima ed è più facile lavorare Sbagliato, i nuovi programmi fanno perdere più tempo"
SANDRO DE RICCARDIS


angela manganaro
La vicenda dei 262 studenti esclusi dalle lauree specialistiche in Bocconi anima le discussioni negli atenei, fa discutere i ragazzi nei chiostri della Cattolica e della Statale, preoccupa qualche studente del Politecnico che ha letto che dall'anno prossimo le selezioni per il biennio toccheranno anche a loro. Nell'atrio dell'ateneo di via Sarfatti, il caso tiene banco tra i bocconiani già tornati dalle vacanze. "La selezione ci vuole - dice Stefano Balsamo, 22 anni, iscritto al secondo anno della laurea specialistica in General Management - ma i criteri devono essere stabiliti prima. Gli studenti devono essere in grado di pianificare gli esami e di gestire i crediti". D'accordo con lui, Silvana Zignone, 23 anni, stesso anno di corso, appena tornata da uno stage in Belgio. "Ho lavorato tre mesi in un'organizzazione non governativa. In tutta Europa - spiega Silvana - si finisce di studiare prima, ed è più facile lavorare. Da noi invece la laurea specialistica ha rallentato ancora di più l'inserimento nel mondo del lavoro". Cristian Gangemi, 22 anni, ha frequentato il triennio del Diem, il corso in economia internazionale interamente in inglese, e ora è stato ammesso al biennio in Marketing. "Ho avuto paura di essere escluso - confessa -. Le nostre famiglie fanno enormi sacrifici per tenerci qui, investono un sacco di soldi su di noi. L'Università avrebbe dovuto comunicare le modifiche ai requisiti di selezione con maggiore anticipo. Se fossi stato tra gli esclusi, mi sarei arrabbiato anch'io".
Gli echi delle polemiche alla Bocconi sono arrivati anche in via Festa del Perdono. In Statale, dove non c'è stata alcuna selezione tra triennio e biennio, sono già tanti gli studenti piegati sui libri nella grande aula studio. "Noi della facoltà di Beni culturali non abbiamo avuto grosse difficoltà - dice Miriam Leonardi, 23 anni, iscritta ora a Storia e critica dell'arte - anche se la divisione del vecchio corso ha creato un triennio troppo specialistico e un biennio che rischia di diventarne una ripetizione. Avrei preferito un piano di studi più generale, e per questo in molti chiedono che il triennio torni all'interno della facoltà di lettere". E' soddisfatto del corso di studi in Scienze filosofiche in Statale, Stefano Cazzanelli, 23 anni. "C'è ampia libertà nella scelta degli esami - dice -. Il problema invece è il 3+2 che provoca una frammentazione degli esami che nelle facoltà umanistiche è solo dannosa". Problemi anche a Giurisprudenza in Cattolica. "Si passa il primo anno senza dare esami perché tutti i corsi sono annuali - dice Giuseppe Chiriatti, 22 anni, studente di legge in Cattolica -. Così ci si può laureare solo in sei anni e l'unica salvezza sono i pre-appelli e il sistema dei crediti".
Al Politecnico gli studenti seguono con attenzione la vicenda dei colleghi bocconiani, dopo l'annuncio che il prossimo anno anche per loro ci saranno le selezioni. "Se ne parla da due anni - racconta Paolo Lattuada, 23 anni, studente di Ingegneria gestionale -. C'è un po' di preoccupazione in giro. Si dice che vogliano escludere chi ha una votazione inferiore all'ottanta, e introdurre i colloqui motivazionali per gli studenti tra l'ottanta e il novanta". Valutazioni che al Politecnico stanno facendo proprio in queste settimane. "E' necessario far andare avanti i migliori - dice Barbara Betti, presidente del corso di Ingegneria ambientale -. Stiamo studiando un sistema che serva da stimolo e non paralizzi lo studio dei ragazzi".


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