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Repubblica-Milano-Scuole, fuga da tecnici e professionali Boom di iscrizioni al liceo classico

I NUMERI La direzione dell'istituto Cavalieri: "Subiamo la concorrenza dei molti corsi triennali di qualifica presso i centri della Regione" Cali di richieste fino al 40 per cento: "...

06/02/2005
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la Repubblica

I NUMERI
La direzione dell'istituto Cavalieri: "Subiamo la concorrenza dei molti corsi triennali di qualifica presso i centri della Regione"
Cali di richieste fino al 40 per cento: "Colpa della mancanza di chiarezza sul destino delle secondarie dopo la riforma Moratti"
Scuole, fuga da tecnici e professionali Boom di iscrizioni al liceo classico
Il bilancio dei presidi a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni
La Provincia: "Andremo incontro alle richieste delle scuole, cercando aule negli istituti dove ci sono meno alunni"
"C'è troppa confusione e i genitori temono per il futuro dei figli, così per metterli al sicuro spingono per un indirizzo tradizionale"
ANNA FREGONARA


Fuggi fuggi dagli istituti tecnici e professionali, vittoria dei licei. Sono le scuole professionali a pagare lo scotto più alto dell'introduzione della riforma Moratti e del caos di informazione che ne è conseguito tra studenti e addetti ai lavori. Sono questi i primi dati del bilancio dei presidi, a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni alle superiori.
"I risultati non sono brillantissimi - dice Diego Monico, vicepreside dell'istituto professionale Correnti -. Bisogna aspettare che la riforma si stabilizzi. Ora c'è troppa confusione e i genitori sono timorosi per il futuro dei figli. Così, per metterli al sicuro, spingono per una scuola tradizionale". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Rodolfo Rossi, il dirigente dell'istituto tecnico Giorgi: "Negli ultimi tre anni abbiamo perso tre classi prime. In quest'aria di riforma, le famiglie preferiscono la certezza dei licei all'incertezza di tecnici e professionali. Stiamo pagando tutti per questo". Marina Franco, preside dell'ex magistrale Virgilio a indirizzo classico, scientifico, linguistico e sociale è d'accordo con loro. "Lo scorso settembre abbiamo inaugurato 15 prime e siamo stati costretti a mandare 60 studenti in altri istituti per problemi di spazio. Oggi abbiamo già domande per 15 classi, un successo che si ripete per la mancanza di chiarezza sulle prospettive delle secondarie della riforma".
Una prova di questa tendenza viene dal trionfo dei classici. Il Carducci ha già richieste per sei-sette quarte ginnasio, il Beccaria prevede dieci sezioni e il Berchet si prepara a replicare il boom: "Stiamo andando fin troppo bene - commenta il preside Innocente Pessina -. L'anno scorso abbiamo dovuto imporre il limite di dieci classi per problemi di spazio. Ora abbiamo recuperato un'aula smantellando un museo. Questo nuovo spazio ci consente di ospitare 11 quarte ginnasio. Ma le iscrizioni scenderanno nei prossimi anni, almeno questa è la mia previsione".
Una profezia che, se si dovesse avverare, lenirebbe le ferite che i professionali si stanno leccando da un paio d'anni. "Rispetto al 2004-2005 siamo a un 40% di richieste in meno, per adesso" confessa Aldo Avidano, preside del professionale Dudovich. Calo per il quale c'è chi punta il dito contro i corsi regionali. "Subiamo la concorrenza dei numerosi corsi triennali sperimentali di qualifica nei centri professionali della Regione" spiega Saverio Aufiero, alla guida del professionale Cavalieri.
Ma se da una parte c'è chi snocciola lamentele, dall'altra c'è chi è soddisfatto. È il caso dei licei scientifici Volta, Vittorini e Vittorio Veneto. Il preside Michele D'Elia, a capo del Vittorio Veneto, ha già sulla scrivania 200 iscrizioni: "L'anno scorso ne abbiamo respinte 60 per carenza di aule. Per questo il collegio docenti ha fissato un tetto di dieci prime con in media 22 alunni". Tempi difficili, in termini di spazio, anche per lo scientifico Bottoni. "Attualmente riusciamo a formare nove prime, troppe per la nostra capienza. Ho già informato la Provincia e, quando avrò le iscrizioni definitive, andrò in via Vivaio per discuterne" sottolinea Roberto Proietto, alla guida del liceo. Sta infatti alla Provincia decidere se e come concedere nuove sedi. "Andremo incontro il più possibile alle richieste delle scuole cercando aule dove ci sono meno iscrizioni", conclude Giansandro Barzaghi, assessore provinciale all'Istruzione. "Un esempio concreto è il classico Manzoni, di cui alcuni corsi, con l'accordo dell'istituto, sono appena stati collocati in via Alcuino presso il professionale Correnti".


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