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Repubblica-Milano-Scuola, lo sciopero ci sarà

Fumata nera all'incontro in prefettura tra sindacati e provveditore. Ferrante: "Parlerò con il ministro Moratti" Scuola, lo sciopero ci sarà Inizio con blocco per un milione di stud...

28/08/2002
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la Repubblica

Fumata nera all'incontro in prefettura tra sindacati e provveditore. Ferrante: "Parlerò con il ministro Moratti"
Scuola, lo sciopero ci sarà
Inizio con blocco per un milione di studenti e centomila professori
Mario Dutto: "Restiamo divisi sulla riduzione degli organici. Non posso promettere l'arrivo di personale"
TERESA MONESTIROLI


Lo sciopero è confermato. Il personale della scuola lombarda incrocerà le braccia durante la prima ora del primo giorno di lezione previsto dal calendario regionale, il 10 settembre. Una mobilitazione che rischia di coinvolgere 100 mila professori, 25 mila tra bidelli, personale di segreteria e assistenti di laboratorio, 1.300 scuole e un milione di studenti. Uno sciopero simbolico di appena un'ora, ma che getta un'ombra sull'avvio di un anno scolastico che già si preannuncia difficile tra sperimentazione della riforma e possibile revisione delle graduatorie permanenti. Uno sciopero, infine, che preoccupa non solo il direttore scolastico regionale, Mario Dutto ("Non sarà un messaggio positivo alle famiglie"), ma anche il prefetto Bruno Ferrante che negli ultimi due giorni ha incontrato i rappresentati dei sindacati per cercare un accordo.
La mediazione del prefetto non ha dato alcun esito positivo. È lui stesso a comunicarlo alla stampa alla fine di un incontro durato più di due ore: "La novità di oggi è la volontà dei sindacati e della direzione regionale di continuare il dialogo sui problemi della scuola: sarà istituito al più presto un tavolo permanente di confronto. Da parte mia, mi impegno a segnalare al ministero dell'Istruzione le richieste dei sindacati, ma, per il momento, i sindacati non hanno deciso di revocare lo sciopero". "Rimane una divergenza sui tagli agli organici - commenta il direttore Dutto - La direzione non può rispondere alle richieste dei sindacati. Non siamo noi ad assegnare gli insegnanti".
Alla fine dell'incontro i rappresentati sindacali non sembrano né delusi né stupiti. L'avevano già annunciato nei giorni scorsi: "Vogliamo risposte concrete - hanno ripetuto fino alla vigilia dell'incontro -. Finché non ci offriranno i professori per attivare tutti i progetti cancellati non cambieremo idea". Ma le trattative non sono ancora finite. Walter Galbusera della Uil è l'unico a lasciare ancora uno spiraglio aperto: "Non è ancora detta l'ultima parola. La direzione si è impegnata a continuare il dialogo. La situazione potrebbe ancora sbloccarsi". Più realista la rappresentante della Cgil-scuola, Liliana Fassa: "Non credo nei miracoli. Lo sciopero non è stato proclamato ieri, ma dopo mesi di agitazione in cui i sindacati hanno denunciato le drammatiche conseguenze dei tagli previsti dalla finanziaria sulla scuola lombarda. Se ci fosse stata una reale volontà, la direzione avrebbe potuto trovare una soluzione prima. Certo che se si materializzassero improvvisamente degli insegnanti, come dal cappello di un prestigiatore, saremo i primi a trattare".
La scuola, dunque, partirà con una protesta. Ma cosa succederà dopo? Gli studenti andranno in classe regolarmente, tranne quei bimbi che contavano sull'attivazione di 120 nuove sezioni di scuola materna che non partiranno per mancanza di maestre. Faranno lezione, ma non avranno più i laboratori di informatica, i progetti contro la dispersione, la lingua straniera nei primi due anni delle elementari. E gli alunni stranieri dovranno arrangiarsi. Le insegnanti infatti, non avranno più il supporto per l'inserimento di bambini che non parlano la lingua italiana.


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