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Repubblica-Milano-Scuola islamica, Simini dalla Moratti

direttore dell'istituto di via Quaranta insiste sulla richiesta di una nuova sede: è l'unica strada per entrare nella legalità Scuola islamica, Simini dalla Moratti Fi boccia la parif...

02/09/2005
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la Repubblica

direttore dell'istituto di via Quaranta insiste sulla richiesta di una nuova sede: è l'unica strada per entrare nella legalità
Scuola islamica, Simini dalla Moratti
Fi boccia la parificazione, l'assessore si appella al ministro
L'alternativa è che 500 ragazzi rimangano senza istruzione perché non iscritti a scuola
GIUSEPPINA PIANO


Un viaggio a Roma con un solo obiettivo: convincere Letizia Moratti che bisogna legalizzare la scuola islamica di via Quaranta, con la parificazione e con una sede nuova data dal Comune. L'assessore all'Educazione di Palazzo Marino, Bruno Simini, è da ieri in missione nella capitale. Proprio mentre dai vertici del suo stesso partito, Forza Italia, arrivano i primi dubbi: "Legalizzare la scuola islamica? Io dico no. Non si può parificare una madrassa, e così non ci sarà mai integrazione", boccia l'idea Mario Mauro, responsabile nazionale del settore Scuola per gli azzurri.
Il futuro di via Quaranta, dei suoi 500 ragazzi che frequentano quella scuola finora totalmente fuori da ogni controllo statale, arriva dunque al ministero dell'Istruzione. Ed "è tutto nelle mani del ministro Moratti", taglia corto il sottosegretario Valentina Aprea, altra forzista. Da Roma dovrà arrivare formalmente l'ok alla richiesta di parificazione. Ma anche, e molto prima, l'avvallo politico. Perché senza di quello la giunta Albertini non potrà concedere l'utilizzo di un edificio in via Zama, di proprietà del Comune, per la nuova scuola paritaria. La Lega, con l'assessore al Demanio Diego Sanavio, ha già annunciato voto contrario. An ed esponenti di Forza Italia stanno alla finestra, aspettando notizie da Roma. Non insensibili alle proteste che da via Zama, estrema periferia Est vicino al Forlanini, sono già partite: gruppi di residenti reclamano l'edificio comunale per una scuola materna di bimbi italiani, opponendosi al trasloco dei ragazzini musulmani da via Quaranta. Trasloco che comunque non avverrebbe prima dell'anno scolastico 2006-2007, perché la pratica di parificazione richiede tempi lunghi. Ali Sharif, il direttore oggi tra i banchi di via Quaranta, insiste: "Noi chiediamo solo la possibilità di entrare nella legalità e questa è l'unica strada. Abbiamo scritto al Comune, dicendo che siamo pronti a fare una scuola paritaria, e manderemo la domanda formale al ministero solo quando il Comune ci darà la certezza sulla nuova sede".
È in questo quadro che si inserisce la missione romana dell'assessore all'Educazione Bruno Simini. Tra ieri e oggi ha messo in agenda una serie di incontri al ministero dell'Istruzione ma anche con parlamentari forzisti. "Vado a spiegare il progetto, perché c'è troppa confusione", ha detto ai suoi collaboratori prima di partire per Roma. Ripetendo la tesi espressa da giorni: solo la parificazione, che a quel punto porterebbe la necessità degli stessi programmi della scuola italiana, può mettere fine all'illegalità assoluta di via Quaranta. L'alternativa è che quei 500 ragazzini "restino senza istruzione, perché non iscritti a nessuna scuola".


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