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Repubblica-Milano-Riforma, contro i tagli alle cattedre scendono in campo anche i sindaci

INIZIATIVA Otto Comuni chiedono al direttore scolastico regionale Dutto di non risparmiare sulla scuola Riforma, contro i tagli alle cattedre scendono in campo anche i sindaci ...

08/06/2005
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la Repubblica

INIZIATIVA
Otto Comuni chiedono al direttore scolastico regionale Dutto di non risparmiare sulla scuola
Riforma, contro i tagli alle cattedre scendono in campo anche i sindaci
"Per 83mila abitanti abbiamo 13 scuole materne, 10 elementari e solo 6 medie"
"E vogliono chiudere il Luini che serve tre quartieri in una zona in continua espansione"
TERESA MONESTIROLI


Stefano rossi
Da una parte ci saranno otto sindaci. Dall'altra il direttore scolastico regionale Mario Dutto. Sul tavolo le tabelle con gli organici dell'anno venturo su cui il ministero dell'Istruzione ha tagliato parecchi posti. E così, dopo le proteste dei genitori - anche ieri pomeriggio sono scese in piazza le mamme dell'elementare Palmieri-San Giacomo - dopo le mozioni votate dai docenti dei singoli istituti, ora in difesa della scuola pubblica scendono in campo le istituzioni di otto comuni dell'hinterland: i sindaci di Paderno Dugnano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Senago, Cormano, Pioltello, Brugherio e Vimodrone, che domani alle 16 saranno ricevuti dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale insieme ai rappresentati dei genitori e degli insegnanti.
Giorgio Oldrini, il sindaco di Sesto, spiega: "Per 83mila abitanti abbiamo 13 scuole materne, 10 elementari, 6 medie e abbiamo appena aperto l'ottavo asilo nido, quasi un record. Il tempo pieno è molto diffuso e viene sempre richiesto dalle famiglie. In queste condizioni, però, non sappiamo se potremo garantirlo: mancano insegnanti di classe e insegnanti di sostegno". "Il problema - continua Monica Chittò, assessore all'Educazione di Sesto - riguarda l'intera comunità. Non possiamo lasciare soli i dirigenti scolastici e gli insegnanti in questa situazione". Materia del contendere: l'assegnazione dei posti nella scuola elementare, "insufficiente", i progetti per l'integrazione degli stranieri, "per cui le risorse sono state azzerate", il sostegno per i disabili e la riforma delle superiori. "La mobilitazione è partita dal basso. Siamo preoccupati per il futuro dei nostri figli", spiega Stefano Piccinini, un genitore che sarà presente all'incontro con Dutto. L'assessore all'Istruzione della Provincia Sandro Barzaghi si è fatto portavoce delle rivendicazioni delle scuole: "Ho fatto da tramite chiedendo a Dutto un incontro con i sindaci dell'hinterland - spiega l'assessore - Ma condivido le loro preoccupazioni. Sono disponibile per cercare delle soluzioni per venire incontro ai problemi della scuola".
A Milano e provincia a marzo il ministero aveva assegnato 280 posti in meno rispetto alle domande delle scuole, contro un aumento delle iscrizioni di 2.290 alunni. Ora, dopo le contrattazioni del direttore con il ministero, le proteste dei sindacati e i giochi di prestigio dell'amministrazione, i posti che mancano sono ancora 93. "Ma hanno raccattato insegnanti dappertutto", spiega Alfia Nicostra segretario della Cgil scuola provinciale. Forte anche la preoccupazione per i posti di sostegno, ancora in via di definizione, su cui si temono ulteriori tagli. Domani, la Cgil e la Cisl hanno organizzato un presidio davanti alla direzione scolastica.


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