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Repubblica-Milano-Pronti a sperimentare la riforma della Moratti

L'assessore all'educazione del Comune Bruno Simini annuncia la disponibilità a testare l'avvio delle elementari a cinque anni "Pronti a sperimentare la riforma della Moratti" ...

30/08/2002
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la Repubblica

L'assessore all'educazione del Comune Bruno Simini annuncia la disponibilità a testare l'avvio delle elementari a cinque anni
"Pronti a sperimentare la riforma della Moratti"
Nei nidi la lista d'attesa è ancora di 2500 famiglie ma negli asili è scesa a zero. L'anno scorso 400 bambini trovarono posto solo dopo l'avvio
la tendenza È la prima volta che pur aumentando le iscrizioni c'è meno gente fuori graduatoria
L'impegno No ai tagli: difenderò con il sangue il sostegno ai portatori di handicap
La ricetta Svilupperemo le strutture comunali e stipuleremo altre convenzioni coi privati
Palazzo Marino pronto a mettere a disposizione una scuola materna per una prima verifica delle innovazioni previste dal ministro dell'Istruzione
GIUSEPPINA PIANO


Milano si candida a sperimentare la riforma Moratti per la scuola. "Noi siamo pronti, e siamo disponibili", manda a dire a Roma l'assessore all'Educazione Bruno Simini. La scelta spetta al ministero dell'Istruzione, e ancora da lì non si è saputo nulla. Ma almeno uno dei posti disponibili per la sperimentazione su Milano, il Comune spera che sia dato a una delle sue scuole materne. Nel frattempo, il 3 settembre riaprono i "vecchi" asili per 27mila bimbi. Con la cronica lista d'attesa nei nidi, là dove resteranno senza un posto 2.578 famiglie. Un rebus che Palazzo Marino vuole continuare ad affrontare puntando sui privati: in arrivo dal Comune un altro milione e mezzo di euro, per sovvenzionare nuove strutture. Credendo questa volta soprattutto nei nidi aziendali, condominiali, familiari.
Assessore Simini, l'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, ha criticato molto la fretta del ministro Moratti in questa sperimentazione. Perché lei la pensa diversamente?
"La sperimentazione comunque partirà su piccoli numeri, è una cosa assolutamente sostenibile. Noi siamo pronti a partecipare, e auspichiamo di poterlo fare con una nostra scuola materna sperimentando l'anticipo dal nido. Certo, la scelta spetta al ministero".
Quale scuola materna?
"Ne abbiamo tantissime di pronte. Ma aspettiamo che il ministero ci dica se si può fare".
Di certo gli asili riaprono il 3 settembre. Ma non per tutti, viste le liste d'attesa'
"Iniziamo dalle scuole materne: lista d'attesa zero. Questo è il primo dato inedito che possiamo dire di aver raggiunto quest'anno".
Zero?
"Sì, zero. A oggi ci sarebbero formalmente 18 bambini in lista d'attesa in tutta Milano, ma in realtà è certo che non resteranno fuori".
E come fa a dirlo?
"Dipende solo dal fatto che qualcuno ha fatto domanda in una scuola mentre c'è posto in un'altra. Tutto qui. L'anno scorso a inizio settembre avevamo 400 bambini in lista d'attesa alle scuole materne, ma tutti sono poi entrati nei primi mesi dell'anno scolastico".
E gli asili nido? 6.359 bimbi hanno il posto, 2.578 sono in lista d'attesa. Cosa dice alle famiglie?
"Dico che l'anno scorso erano in lista d'attesa circa 3.000 bambini. Dico che di certo non siamo arrivati perché la lista d'attesa esiste ancora, però c'è un'inversione di tendenza. Ed è la prima volta che pur aumentando le iscrizioni, diminuiscono le liste d'attesa".
Progetti pratici?
"Si va avanti con la ricetta di quest'anno".
Ovvero?
"Da una parte lo sviluppo di strutture comunali dove abbiamo la possibilità di recuperare spazi nostri. Entro fine anno apriremo tre nuove strutture per oltre 150 posti, l'anno prossimo sono previsti altri otto interventi di ampliamento per altri circa 200 posti".
150 o 200 posti in più all'anno, non basteranno mai.
"La ricetta infatti è: da una parte cercare di recuperare posti negli asili nido comunali, e parallelamente recuperare posti in convenzione in strutture private".
L'anno scorso avete dato a privati circa un milione e mezzo di euro perché aprissero asili nido. Risultato?
"Quei contributi hanno dato mille posti alla città, di cui 150 al Comune".
Voi date i soldi ai privati, ma per convenzione solo il 15 per cento dei nuovi posti va al Comune per smaltire le sue liste d'attesa. Secondo lei hanno funzionato quei contributi?
"Io sono più che soddisfatto. Mille posti sembrava un obiettivo ambizioso, ma ci siamo arrivati".
Rifarete il bando con nuovi contributi?
"Lo rifaremo, e con la stessa cifra. Ma pensiamo di fare bandi specifici per tipologie come i nidi aziendali o i nidi famiglia. Dobbiamo davvero iniziare a capire se c'è la richiesta per queste tipologie di servizio alternative".
Di nidi aziendali già aperti con i vostri contributi però a oggi ne esiste solo uno. Lei crede davvero in questa formula?
"Altri due sono in fase di realizzazione".
Ripeto, lei ci crede davvero nei nidi aziendali?
"Io credo che l'unica strada percorribile sia quella di esplorare diverse strade, pubblico e privato insieme. Il nido aziendale non è la via, ma è una delle vie".
Cosa promette sulle liste d'attesa?
"L'importante è porsi dei traguardi a breve e andarli a verificare. Le promesse che ho fatto l'anno scorso sull'handicap e sulla riduzione delle liste d'attesa sono stati mantenuti".
Ovvero?
"Gli insegnanti e le risorse per il supporto all'handicap non saranno disponibili nel corso dell'anno, ma da subito e per tutti. Non ci saranno posti scoperti. La mia battaglia sul bilancio è stata fatta proprio per triplicare i fondi a sostegno dei portatori di handicap: da tre sono diventati dieci miliardi di vecchie lire".
Il prossimo bilancio sarà ancora più austero. Aspettiamoci tagli?
"Il sostegno all'handicap io lo difenderò con il sangue".
E cosa dice sulle rette?
"Quello sarà la giunta a valutarlo".


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