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Repubblica-Milano-Professori in rivolta A rischio gli scrutini

I PROBLEMI Pronto uno sciopero contro i tagli: "Gli alunni aumentano, ma nel prossimo anno ci saranno oltre mille cattedre in meno" Professori in rivolta A rischio gli scrutini ...

04/05/2004
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la Repubblica

I PROBLEMI
Pronto uno sciopero contro i tagli: "Gli alunni aumentano, ma nel prossimo anno ci saranno oltre mille cattedre in meno"
Professori in rivolta A rischio gli scrutini
I sindacati: "Così diventerà impossibile garantire a tutti il tempo pieno"
TERESA MONESTIROLI


Aumentano gli alunni, diminuiscono i professori ( il prossimo anno oltre mille cattedre in meno). E gli ultimi progetti rimasti per combattere la dispersione scolastica e favorire la mediazione linguistica saranno cancellati. Questa la scuola dell'anno venturo. Non solo. L'inglese, fiore all'occhiello della riforma Moratti, non sarà insegnato in tutte le classi da un professore specializzato e il tempo pieno, come lo conosciamo oggi (due insegnanti per classe), non potrà essere garantito a tutte le famiglie che l'hanno richiesto. Perché bisognerà scavare bene il barile, per trovare i docenti necessari a coprire tutte classi di nuova attivazione. A snocciolare i numeri del prossimo anno scolastico sono Cgil, Cisl e Uil che denunciano: "Per il terzo anno consecutivo dalla Finanziaria arrivano solo pesanti tagli a fronte di un costante aumento degli studenti". Le tabelle, compilate dai confederali, parlano di oltre 35 mila alunni in più negli ultimi 4 anni contro 1.165 cattedre in meno assegnate dal ministero dell'Istruzione alle scuole della nostra regione. "Siamo pronti a scioperare per ritardare gli scrutini di fine anno, se questi numeri non verranno ritoccati" annunciano i sindacati.
I NUMERI. Stando alle preiscrizioni, gli iscritti nel 2004-2005 saranno 1.042.145 contro 1.026.671 di quest'anno (15.474 alunni in più), con un taglio alle cattedre di 1.160 unità. Curioso il caso delle medie dove, a fronte di un aumento di 1.309 studenti, saranno attivate solo 2 nuove classi e tagliati 240 posti. "Un'operazione che porterà la compressione degli studenti nelle classi con gravi conseguenze sulla didattica e rischi nella sicurezza degli edifici" commenta Wolfango Pirelli della Cgil. Una scuola, dunque, ridotta all'osso "che non garantirà il tempo pieno con il doppio insegnante neanche nelle classi di quest'anno - spiega Renato Capelli della Cisl -, come scritto sulla circolare ministeriale della riforma". Tempo pieno in continua crescita: l'anno prossimo sono state richieste 347 classi in più rispetto al 2003, 237 solo a Milano e provincia, e 196 classi in più di tempo prolungato. Classi in cui, presumibilmente, non si potrà applicare il vecchio modello delle compresenze. Pesanti tagli anche nelle lingue straniere. A Milano i posti destinati all'inglese passeranno dai 584 attuali a 528 dell'anno prossimo.
LE PROTESTE. Si preannuncia una burrascosa fine d'anno scolastico. I confederali minacciano presidi davanti ai provveditorati e scioperi durante gli scrutini per ritardare le operazioni di assegnazione dei voti, visto che la legge non consente il blocco totale. "Ma solo dopo aver consultato genitori e studenti, che da mesi si battono in difesa della scuola pubblica", spiega Luigi Piccoli della Uil. Un appello anche alla Regione, per fare pressione sul governo affinché arrivino le risorse necessarie. E la Uil propone, da giovedì, lo "sciopero pignolo", cioè l'astensione da tutte le attività non obbligatorie. Sdrammatizza il direttore scolastico Mario Dutto: "La situazione è come gli altri anni. L'unico problema è alle elementari, ma stiamo lavorando per confermare tutte le classi a tempo pieno di quest'anno e rispondere alla nuove richieste, cioè il 3% in più".


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