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Repubblica-Milano-Le mamme in piazza per il tempo pieno

protesta Nonostante la pioggia, in centinaia hanno sfilato contro i tagli agli organici delle elementari Le mamme in piazza per il tempo pieno L'allarme dei genitori: "Un...

09/11/2003
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la Repubblica

protesta
Nonostante la pioggia, in centinaia hanno sfilato contro i tagli agli organici delle elementari
Le mamme in piazza per il tempo pieno
L'allarme dei genitori: "Una situazione insostenibile in molti istituti"
TERESA MONESTIROLI


Nonostante la pioggia e il freddo, sono scesi in piazza per difendere la scuola pubblica dai tagli della Moratti. Sono i genitori delle scuole elementari della zona sud di Milano che ieri pomeriggio hanno affrontato il maltempo e, accompagnati dai loro bambini, hanno sfilato da via Montegani fino a piazza Sant'Eustorgio. Armati di mantelle colorate, stivali di gomma, fischietti e campanacci, per denunciare "una situazione diventata ormai insostenibile in una scuola dove tutti i servizi sono ridotti all'osso", dopo la riduzione degli insegnanti di sostegno, la cancellazione dei progetti di integrazione, i tagli al personale non docente e la minaccia - che sta diventando sempre più concreta - dell'abolizione del tempo pieno (a Milano scelto dal 90% delle famiglie).
È la prima volta da quando si parla di riforma della scuola che le mamme tirano fuori la loro rabbia. "La miccia che ha fatto scattare la rivolta sono stati gli ultimi tagli - spiega Elena Della Penna, dell'elementare Arcadia - Fino a quando i genitori non hanno toccato con mano le conseguenze della riduzione dei finanziamenti, non si sono accorti della gravità del problema". Problema che al circolo Arcadia-Baroni-Feraboli si è tradotto in un solo professore per l'integrazione - sui tre dell'anno scorso - per oltre 100 stranieri e 13 docenti di sostegno sui 24 richiesti. La protesta è nata proprio da loro, i genitori del circolo Arcadia, che in un'affollata assemblea hanno deciso di organizzare il primo corteo familiare, a cui hanno aderito anche le elementari di via Vigevano, San Giacomo, Palmieri, Gentilino, Brunacci, Morosini, Manara, Cesari e la materna di via Cassoni. "Cara Moratti non è una scampagnata, altrimenti saremo a casa con una cioccolata"; "Meno soldi ai militari, più soldi alle elementari", "Non c'è più ritegno, ci tolgono il sostegno": tanti gli slogan improvvisati lungo la strada con l'aiuto dei bambini, autori anche dei tanti striscioni scoloriti dalla pioggia. "Se la scuola funziona ancora - commenta la maestra Aurelia Sturla - è grazie alla buona volontà degli insegnanti che si sono tirati su le maniche, per affrontare i disagi creati dalle riduzioni del personale". "E grazie ai soldi dei genitori. Ormai la maggior parte dei progetti è a pagamento" chiude il papà Luciano Bagoli.


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