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Repubblica: Milano, la scuola araba resiste

Fioroni: senza autorizzazioni non si può. Ma le lezioni continuano PROTESTA LEGHISTA

11/10/2006
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la Repubblica

Ieri in classe ottanta bambini, 20 più che il primo giorno. Il direttore scolastico regionale: un´illegalità
I promotori: tutto nel rispetto della legge. Si attende dal Comune l´ok sugli impianti di sicurezza
TERESA MONESTIROLI

MILANO - I pullman che fanno il giro della città per raccogliere gli alunni sono arrivati puntuali alle otto e un quarto del mattino, scaricando ottanta ragazzini. Venti in più rispetto al primo giorno. E, nonostante lo stop della direzione scolastica della Lombardia e le parole del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni - «Senza autorizzazione nessuna scuola privata può aprire» - nell´istituto arabo Nagib Mahfuz ieri le lezioni si sono svolte regolarmente. «Non è stato un blitz - spiega Lidia Acerboni, direttrice della scuola - ma un atto di responsabilità verso i bambini e le famiglie. Aspettare ancora significava mettere a rischio l´anno scolastico. Abbiamo le carte in regola, non capiamo come mai tutto questo silenzio».
Ma la decisione di aprire la scuola senza il permesso della direzione scolastica regionale, ha sollevato un gran polverone. Il direttore scolastico Mario Dutto si è detto «sconcertato» - «hanno commesso un´illegalità» - ma ammette di non avere «le competenze per chiudere la scuola», mentre il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato (An) l´ha definita un «fatto assolutamente inaccettabile» e interpella il Parlamento. Analoga richiesta arriva dall´Udc, mentre la Lega Nord, durante una manifestazione davanti alla scuola, ha chiesto a sindaco e prefetto milanesi la chiusura immediata dell´istituto. L´imam di Milano Abu Imad invoca il dialogo: «Non bisogna perdersi in polemiche politiche».
Dall´altra parte, in un braccio di ferro silenzioso a colpi di leggi e cavilli burocratici che nessuno ha il coraggio di chiarire una volta per tutte, l´associazione Insieme si difende sostenendo di essere in regola. «Il decreto 389 del 1994 ci consente di dare inizio alle attività didattiche previa comunicazione alla direzione scolastica regionale» dicono i responsabili della scuola. «Il fax è stato inviato domenica e nessuno ci ha dato risposta». Come nessuno, spiegano, si è fatto vivo ieri per tutto il giorno. Non è di questa opinione il direttore Dutto che in una nota specifica che le «scuole straniere promosse da cittadini ed enti comunitari o extracomunitari, con rapporti con soggetti ed enti extracomunitari» hanno bisogno di «una specifica autorizzazione». Dunque la dichiarazione di inizio attività non sarebbe sufficiente. Ma il direttore non ha intenzione di rilasciare il nulla osta fino a quando non riceverà dal Comune «le certificazioni sulla agibilità della sede». Documenti che da Palazzo Marino tardano ad arrivare nonostante le ispezioni in via Ventura sia già state otto. Ieri l´ultima, una visita dei vigili del fuoco che dovrebbe dare l´ok definitivo sull´impianto antincendio.
L´ultimo ostacolo, dunque, sembra essere quello della sede: parere igienico sanitario, planimetrie, certificati di prevenzione incendio e dichiarazione di conformità statica. Documenti che l´associazione Insieme ha inviato sia al Comune che alla direzione scolastica lo scorso 27 settembre. Documenti che lo stesso direttore Dutto, in una lettera all´associazione del 4 ottobre, definisce corretti. L´unica contestazione fatta, in quella circostanza, fu il contratto di affitto, stipulato per un anno solamente. L´associazione ha già risolto: la proprietà si è detta disponibile ad estendere la scadenza.


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