Repubblica-Milano-La biciclettata dei seimila "Il tempo pieno non si tocca"
Da Largo Cairoli all'Arco della Pace, con una sosta davanti alla Rai, due cortei contro la riforma Moratti La biciclettata dei seimila "Il tempo pieno non si tocca" La richies...
Da Largo Cairoli all'Arco della Pace, con una sosta davanti alla Rai, due cortei contro la riforma Moratti
La biciclettata dei seimila "Il tempo pieno non si tocca"
La richiesta è aumentata del 6 per cento alle elementari, per il prolungato alle medie è ancora più ampia
TERESA MONESTIROLI
Milano, capitale del tempo pieno. La città del ministro dell'Istruzione conferma la sua preferenza: una scuola elementare di 40 ore la settimana per bambini di sei anni. Secondo i primi dati sulle iscrizioni per l'anno prossimo diffusi dalla Uil scuola, a Milano la richiesta di tempo pieno nelle elementari è aumentata del 6 per cento, passando dall'84 al 90 per cento (contro una media nazionale del 25 per cento). Mentre gli anticipatari iscritti in prima elementare - bambini di cinque anni e mezzo - sono 1.118 in tutte le scuole di Milano e provincia (30.239 sono gli iscritti totali in prima). Cresce anche la domanda di tempo prolungato nella scuola media, che passa dal 45 al 65 per cento. "Tutta la propaganda fatta sulla riforma ha ottenuto come unico risultato l'aumento delle richieste di tempo pieno - spiega Leonardo Donofrio, segretario provinciale della Uil scuola -. Non solo. Nelle elementari di Milano l'anno prossimo ci saranno 2.005 alunni in più, 596 alle medie. È chiaro che l'organico dell'anno scorso non è sufficiente. Invece, in Lombardia è previsto un taglio di 26 posti alle elementari e 144 alle medie. Come faranno i presidi a mantenere la parola con le famiglie?".
Milano capitale del tempo pieno, dunque. Ma anche capofila della protesta contro il progetto di riforma Moratti che a settembre entrerà nelle aule delle elementari e medie. "Una riforma scellerata" spiega Carlotta Montebello, mamma dell'elementare di via Quadronno, "che porterà benefici solo alle scuole private" le fa eco mamma Lou. "Un progetto per distruggere la scuola pubblica" dice Marco Donati, "che non prevede nessun finanziamento aggiuntivo ma solo tagli".
Così, in graziella e in mountain bike, in tandem e in pattini, ma anche a piedi, più di seimila persone fra genitori, insegnanti e bambini ieri ha attraversato la città da Largo Cairoli all'Arco della Pace con due cortei per chiedere ancora una volta il ritiro della legge 53 e del primo decreto attuativo. Avvolti nella bandiera gialla "La scuola sono Io", slogan della protesta milanese, hanno protestato contro l'abolizione del tempo pieno - "che almeno per l'anno prossimo è stato confermato" sospirano i genitori - ma anche contro il maestro tutor, la liberalizzazione dell'ingresso anticipato all'elementari e alle materne, lo stravolgimento dei programmi. E contro il servizio pubblico di informazione che "non dà spazio alla nostra protesta e, invece di fare informazione, fa solo propaganda" spiega Annalaura Villa. E per ricordare alla redazione milanese della Rai che "a scuola non va tutto bene", i manifestanti hanno tappezzato l'ingresso dell'emittente con le mozioni contro la riforma votate da tantissime scuole della città.
Il corteo organizzato dal Forum delle scuole milanesi, il movimento che lo scorso febbraio ha portato in piazza 40mila persone, si è concluso all'Arco della Pace con una merenda in compagnia e una promessa. Filippo Penati, candidato del centrosinistra e di Rifondazione alle provinciali, si è dato disponibile a incontrare i rappresentanti del Forum per discutere delle politiche scolastiche. Anche Sandro Antoniazzi, presente alla biciclettata, ha proposto di organizzare un incontro in Comune con i rappresentati dell'opposizione. "È necessario aprire un dialogo. I politici devono capire che una buona riforma della scuola può essere fatta solo con la collaborazione di chi a scuola ci lavora" conclude Elena Miglietta, una delle fondatrici del Forum.