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Repubblica-Milano-Islam, no del centrodestra alla scuola parificata

Scoppia un'altra polemica dopo la promessa del provveditore Zenga Islam, no del centrodestra alla scuola parificata Ma anche i Ds sono perplessi La Lega: "Conviviamo da an...

19/07/2004
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la Repubblica

Scoppia un'altra polemica dopo la promessa del provveditore Zenga
Islam, no del centrodestra alla scuola parificata
Ma anche i Ds sono perplessi
La Lega: "Conviviamo da anni senza difficoltà con tutte le etnie, ma gli unici con cui ci sono sempre problemi sono i musulmani"
Majorino: "Bisogna favorire l'incontro tra le due culture. E sono contrario a dare soldi agli istituti privati di qualunque religione"
TERESA MONESTIROLI


L'idea di istituire una scuola paritaria musulmana trova un coro di no fra i politici milanesi. E mentre il provveditore Antonio Zenga esprime un parere favorevole e offre la sua consulenza tecnica alla comunità islamica nel difficile e ambizioso progetto, la Casa della Libertà condanna l'iniziativa. Con Alleanza nazionale in prima fila che ancora una volta chiede la chiusura della moschea e della scuola di via Quaranta. Ma anche la sinistra non è convinta, ed esprime le sue perplessità. Favorevole solo Rifondazione, con il capogruppo in Comune Giovanni Occhi che fa notare: "La richiesta è legittima. Come lo Stato finanzia la scuola cattolica non si capisce perché non debba aiutare anche loro".
Dopo dieci giorni di scontri che hanno portato il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti a bloccare la classe islamica all'istituto Agnesi, la polemica non si placa. E anche la proposta lanciata dal presidente dell'Istituto culturale islamico di via Jenner Abdel Hamid Shaari di creare una scuola privata, riconosciuta dallo Stato, per musulmani fa discutere. "Sarebbe un piccolo ghetto, magari anche dorato, ma sempre un ghetto" commenta Stefano Di Martino, capogruppo di An in Comune. E prosegue: "Chi pagherà per fare questa scuola, se non hanno neanche i soldi per la moschea? Chiedono i soldi alle istituzioni? Sarebbe un precedente pericoloso: tutte le comunità potrebbero chiedere di fare una scuola". Anche Carla De Albertis, An, presidente della commissione cultura in Comune, è assolutamente contraria e approfitta della bufera degli ultimi giorni per rispolverare una mozione presentata nel 2001 che chiedeva lo "smantellamento" della moschea di viale Jenner. "La porterò in consiglio - spiega -. Il centro di viale Jenner e quello di via Quaranta sono illegali e vanno chiusi". E sulla scuola paritaria commenta: "Sono molto dubbiosa, non sulla possibilità di fondare una scuola privata ma su questa in particolare: un istituto dove verrebbero insegnati principi che non sono condivisi dalla costituzione italiana come la poligamia. La loro religione è indissolubilmente legata a una concezione di Stato che noi non condividiamo. Non credo possa essere considerata paritaria una scuola così".
Si appella concezione laica di Stato anche Roberto Caputo di Forza Italia che critica la proposta ritenendola "molto indietro rispetto all'idea di integrazione". E spiega: "La scuola per essere paritaria deve rispettare la nostra Costituzione e noi abbiamo una concezione di Stato molto diversa dalla loro". Ma ammette: "La proposta può essere un inizio di dibattito, ma non si deve lasciare niente di intentato e cercare un percorso nuovo". Si tira fuori dal dibattito sul merito Matteo Salvini, della Lega, che chiude secco: "Conviviamo da anni senza problemi con tutte le etnie e le culture. Quando si tratta degli islamici invece sorgono continuamente problemi. Evidentemente non siamo noi nel torto ma loro".
Dubbiosi anche a sinistra. Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino dei Ds, definisce la proposta "una sconfitta per tutti". "La scuola pubblica deve favorire l'incontro fra le culture, l'idea di una scuola privata è un passo indietro. Bisogna insistere sulla multiculturalità non sulla divisione fra fedi e per questo le istituzioni devono essere più coraggiose. Il caso dell'istituto Agnesi andava nella direzione giusta, chiarendo che avrebbe dovuto essere solo una sperimentazione da superare". E sulle risorse: "Sono contrario a ogni finanziamento pubblico alle scuole private, siano cattoliche o musulmane e non farei un'eccezione neanche in questo caso". Anche il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana ribadisce: "La vera integrazione può avvenire solo nella scuola pubblica".
Decisamente più possibilista la Margherita che invece parla di una "apertura al dialogo" e di un possibile "passo avanti" per trovare una soluzione al problema dei bambini che finora hanno frequentato solo il centro di via Quaranta. Spiega Alberto Mattioli, vice presidente provinciale: "Bisogna aprire un tavolo di confronto anche per chiarire i confini in cui può operare una scuola paritaria che comporta diritti ma anche doveri e responsabilità". Esprime piena approvazione solo il capogruppo di Rifondazione Giovanni Occhi che spiega: "La proposta è conforma alla legge e non si può dire di no. È legittimo che chiedano un aiuto alle istituzioni visto che non stiamo parlando di ricchi. Gli aiuti alle scuole cattoliche sono evidenti e sarebbe una discriminazione negarli a loro".


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