Repubblica-Milano-In classe la rivolta dei precari

classe la rivolta dei precari
Scioperi in arrivo per le 4500 cattedre ancora scoperte
A dieci giorni dalle lezioni sono ancora 500 i docenti che aspettano un contratto a tempo determinato
I sindacati proclamano lo stato di agitazione in attesa di un incontro con la direzione scolastica regionale
TERESA MONESTIROLI

Insegnanti pronti allo sciopero. A scuotere il mondo della scuola a dieci giorni dall'inizio delle lezioni è, ancora una volta, il problema dei precari. Anche quest'anno il governo non ha approvato le assunzioni e più di 5000 professori hanno dovuto firmare un contratto a tempo determinato, nonostante a Milano e provincia i posti vacanti siano circa 4500.
A lanciare l'allarme è la Uil scuola che ha proclamato lo stato di agitazione a Milano in attesa di un incontro con la direzione scolastica regionale. "Chiediamo di discutere dei principali problemi che da troppo tempo attendono una soluzione. Se non troveremo al più presto risposte adeguate proclameremo lo sciopero" spiega Leonardo Donofrio, segretario milanese della Uil-scuola. Fra le questioni aperte, quella più scottante è certamente la situazione dei precari, costretti ogni anno a presidiare gli uffici del provveditorato nel mese di luglio nella speranza di accaparrarsi una supplenza annuale. Ma, ricorda la Uil, ci sono anche la questione degli straordinari arretrati e dell'adeguamento dello stipendio previsti dal nuovo contratto. "La nostra proposta - prosegue Donofrio - è di passare a graduatorie regionali e prolungare l'incarico fino a tre anni. In questo modo si potrebbe garantire non solo una maggior continuità di insegnamento, ma anche una maggior stabilità ai lavoratori. Su queste proposte stiamo cercando una convergenza con Cgil e Cisl". Le quali, però, si dichiarano contrarie. "Il problema dei precari è una delle nostre priorità - commenta Alfia Nicotra della Cgil scuola Milano - ma le nomine triennali darebbero al governo un ulteriore alibi per posticipare l'immissione in ruolo. I posti ci sono e noi vogliamo che i professori vengano assunti subito, non fra tre anni". Anche Loretta Recrosio della Cisl-scuola non è d'accordo: "Sarebbe una vera sconfitta per il sindacato. Bisogna puntare i piedi per l'immissione in ruolo fino al prossimo giugno. Poi, se ci troveremo ancora fermi a questo punto, penseremo a diverse soluzioni. Di certo non il prolungamento delle supplenze". E per denunciare "l'insostenibile situazione dei precari della scuola", la Cgil ha organizzato per l'11, primo giorno di scuola, un presidio davanti agli uffici del provveditorato, in via Ripamonti 42, a partire dalle 15. La Cisl non parteciperà, ma ricorda: "È stato proclamato uno stato di agitazione nazionale sulla questione dei precari e i sindacati sono sempre stati uniti su questo fronte. Siamo pronti a prendere in considerazione altre proposte di lotta per il futuro".
In attesa del via, proseguono le nomine per le supplenze annuali da parte delle scuole polo. Ieri si è conclusa la classe di matematica applicata per le superiori, dove tutte le nomine di luglio erano state annullate dopo la sentenza del Tar. Mentre nei prossimi giorni - forse già da domani - sul sito del provveditorato (www.milano.istruzione.lombardia.it) dovrebbero essere pubblicate le convocazioni per i posti ancora disponibili: "In tutto saranno 400 cattedre, compresi gli spezzoni - spiega il provveditore Zenga - a cui bisogna aggiungere il sostegno e più di 1000 posti per il personale tecnico amministrativo". Finirete entro l'11? "Abbiamo fatto 5000 nomine in meno di dieci giorni, non dovrebbero esserci problemi a terminare in tempo".