Repubblica-Milano-Esclusi dal concorso
LA LETTERA Esclusi dal concorso I presidi beffati e gli errori del sindacato SANDRA GANDINI ...
LA LETTERA
Esclusi dal concorso
I presidi beffati e gli errori del sindacato
SANDRA GANDINI
Caro direttore, con riferimento all'articolo "Tremila vogliono un posto da preside" desidero fare alcune precisazioni. Premesso che sono una dei 291 candidati alla prova di concorso di ammissione per gli istituti secondari di secondo grado e premesso anche che sono iscritta ad uno dei sindacati confederali, nel leggere il citato articolo, sono stata colta da un forte senso di sbigottimento. Sono rimasta sbigottita e sconcertata non perché non fossi al corrente della preoccupante situazione relativa alla nuova procedura di reclutamento dei dirigenti scolastici in quanto ne sono personalmente coinvolta, ma per le affermazioni di Leonardo Donofrio segretario della Uil Scuola.
Va innanzi tutto sottolineato che la situazione nella quale versano oltre duemila docenti laureati con almeno sette anni di servizio non è solo della regione Lombardia, ma riguarda tutte le regioni e, pertanto, è lecito affermare che a livello nazionale sono rimaste escluse decine di migliaia di docenti ai quali esprimo sinceramente tutta la mia solidarietà. Vorrei chiarire alcuni dubbi al signor Donofrio che pare, da almeno un anno a questa parte, avere dedicato la sua attività di sindacalista ad altri argomenti.
Infatti Donofrio, a proposito del corso concorso, dopo aver affermato che "gli altri 2090 sono stati esclusi ingiustamente prima ancora di affrontare l'esame" esprime la sua difficoltà a comprendere certi passaggi della procedura: "Non si capisce per quale motivo spiega Donofrio siano stati ammessi solo un terzo dei candidati. Normalmente, una volta stabilito che ogni docente che presenta la domanda ha i requisiti per partecipare al concorso, è l'esame a selezionare i vincitori. Invece questa volta c'è stata una preselezione basata sul punteggio". No, signor Donofrio, non è uscito nulla dal cappello del prestigiatore: era tutto scritto nel bando e noi docenti, l'avevamo capito con una certa immediatezza e grande preoccupazione.
Il corso-concorso selettivo di formazione per il reclutamento di Dirigenti scolastici per la scuola primaria e secondaria di primo grado e per la scuola secondaria superiore è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 94 del 26/11/2004 e all'art. 3 recita: "La procedura concorsuale a livello regionale si articola nel modo seguente: a) selezione per titoli; b) concorso di ammissione; c) periodo di formazione; d) esame finale." All'art 10 recita al comma 1: "La selezione di cui all'art 3, comma 1, lettera a) è diretta ad individuare in ciascuna regione, mediante la valutazione, da parte della commissione, dei titoli culturali, professionali e di servizio, & i candidati che possono partecipare al concorso di ammissione di cui all'art. 11" e così prosegue al comma 3: "In base all'esito delle predette operazioni è ammesso al concorso di ammissione un numero di candidati pari a sette volte i posti messi a concorso per ciascun settore formativo &".
Mai linguaggio burocratico fu più chiaro. A questo punto, però, qualcosa non è chiaro alla sottoscritta: ma come mai dato che nella maggioranza delle città quasi tutte le organizzazioni sindacali hanno organizzato corsi a pagamento per gli aspiranti candidati al corso- concorso, ci si pone il problema solo ora? Come mai ci si accorge delle arrabbiature dei docenti solo a eliminazione in massa avvenuta? Sorge spontanea una domanda: ma dov'erano i sindacati quando già anni fa aleggiava nell'aria una simile ipotesi di concorso?
SANDRA GANDINI