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Repubblica/Milano: Effetto tagli nella scuola media l´ora di latino costerà 70 euro

Circolare alla "Tiepolo". Corsi soppressi in altri istituti . Garantiti solo gli insegnamenti base Idea al Gratosoglio: una onlus delle famiglie che sfrutti i fondi "5 per mille"

07/06/2009
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la Repubblica

FRANCO VANNI

Ai genitori della scuola media Tiepolo è arrivata una circolare: se vogliono che i loro figli da settembre continuino a studiare il latino, devono sborsare «da 70 a 100 euro». La riforma Gelmini ha infatti tagliato il numero di insegnanti, e per pagare quelle ore di lezione le famiglie dovranno mettere mano al portafogli. «Quasi tutti hanno accettato - spiega un´insegnante della scuola di piazza Ascoli - evidentemente possono permetterselo». Dove invece i genitori non hanno la stessa disponibilità economica, le ore di latino salteranno, come anche molti laboratori. Succede, ad esempio, alla scuola Maffucci-Pavoni in via Crespi, zona Maciachini, dove la lingua di Cesare scompare dopo 15 anni che era stata introdotta. «Con il nuovo assetto degli organici - dice la preside, Ambrogina Lorini - spazio per introdurre le basi del latino non ce n´è più».
La scuola media ha pagato i tagli del governo molto di più rispetto ad elementari e superiori. La riforma ha cancellato un posto da insegnante su dieci, sottoponendo l´orario scolastico a una dieta forzata: se fino a quest´anno c´erano abbastanza professori per organizzare laboratori anche per chi sceglieva il modulo da 30 ore settimanali, ora sono garantiti solo gli insegnamenti base. A meno che non siano i genitori a pagare, ovviamente.
Nella centralissima scuola media Rossari Castiglioni (ex Parini), con sedi in via Solferino e via Santo Spirito, i contributi volontari delle famiglie consentono di proporre, oltre al latino, anche attività di sport e musica. «Cerchiamo di offrire il massimo - dice Stefano Valle, il vicepreside - l´85 per cento dei nostri studenti si iscrive poi al liceo». Situazione simile alla media Majno, in corso di porta Romana, dove il latino è garantito da un contributo «di circa 200 euro l´anno da parte di chi può permetterselo» come spiega la vicepreside, Caterina Ajello. Per Attilio Paparazzo, segretario provinciale di Flc-Cgil, «i tagli creano diseguaglianze: servirebbe un fondo perequativo per trasferire soldi dalle scuole più ricche a quelle più povere, che altrimenti devono fare a pezzi la propria offerta didattica».
Alla scuola Arcadia, in zona Gratosoglio, la preside Titti Alvino ha avuto un´idea. Per garantire il laboratorio di teatro, e magari migliorarlo, ha invitato i genitori a costituirsi come associazione. «Fatto questo - dice la preside - chiederemo che ci possa essere destinato il 5 per mille dell´Irpef come a una qualunque onlus, e spingeremo le imprese a darci soldi». La scuola Casa del Sole, in zona via Padova, per evitare di ridurre le ore di lezione al pomeriggio, ritoccherà invece la quota del contributo volontario che le famiglie versano a inizio anno: da 15 a 40 euro. Per Rita Frigerio, segretario provinciale di Cisl-Scuola, «che i più ricchi abbiano più possibilità purtroppo è evidente. Le famiglie milanesi dovrebbero però iscrivere i figli alle medie con il modulo da 36 ore, con i rientri pomeridiani, in modo da avere un´offerta didattica più ampia». E il latino? Per quello tocca comunque pagare.


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