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Repubblica/Milano: Berchet, niente scuse su YouTube

Sulla questione ieri è intervenuto anche il ministro della Pubblica Istruzione. Annunciando che dall´anno prossimo le sanzioni per gli studenti saranno più «serie» e che il nuovo statuto lascerà più libertà ai dirigenti

12/06/2007
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la Repubblica

Pessina: "I ragazzi hanno capito, si sono giocati la faccia con un video in controtendenza, mi va bene così"

Ma il ministro Fioroni: l´intervento del preside è stato positivo

I professori difendono i loro allievi: "Sono bravissimi e anche belle persone"
"Riconosciuto l´errore, ora lasciamoli in pace, devono prepararsi all´esame di maturità"
TERESA MONESTIROLI

Niente video di scuse per i ragazzi del liceo Berchet. Il preside si accontenta di quello apparso (e già scomparso) sulla rete nei giorni scorsi in cui i due studenti spiegavano come utilizzare correttamente Internet senza cadere «nella volgarità». Visto il polverone di polemiche che la punizione suggerita dal dirigente ha sollevato, Innocente Pessina ha deciso di chiudere la questione. «Internet si è dimostrato uno strumento molto delicato e ingestibile. Quello che poteva essere un intervento educativo mirato verso due studenti che hanno fatto una porcheria si è trasformato in una gogna mediatica. Quindi, in accordo con i genitori, abbiamo pensato che fosse meglio chiudere la vicenda». E chiede: «Lasciamo in pace quei ragazzi, devono concentrarsi sulla maturità. Stanno pagando fin troppo». Di una cosa, però, Pessina è soddisfatto: «I ragazzi hanno dimostrato di essere capaci di riparare all´errore. Riconosco il loro coraggio: si sono giocati la faccia su un sito come YouTube pubblicando un video decisamente in controtendenza».
Sulla questione ieri è intervenuto anche il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, a Milano per partecipare al convegno "Istruzione e formazione professionale in Lombardia" organizzato dai consiglieri dell´Ulivo in Regione. Annunciando che dall´anno prossimo le sanzioni per gli studenti saranno più «serie» e che il nuovo statuto lascerà più libertà ai dirigenti, il ministro ha detto: «L´intervento del preside di far rifare il filmato con una forma di richiesta di scuse sarà una di quelle iniziative che con le nuove norme sarà perfettamente inserita nel quadro normativo. Le regole vanno rispettate e nel farle rispettare si possono associare alla sanzione anche percorsi di tipo educativo che consentano ai ragazzi di capire che la violazione della norma è la violazione di un valore».
Proprio questo era l´intento del preside del Berchet che, d´accordo con i colpevoli e le loro famiglie, aveva chiesto ai ragazzi di mettere su YouTube un video in cui si scusavano con tutte le persone che in un primo filmato (sempre pubblicato sullo stesso sito) erano state volgarmente insultate. «Non li ho obbligati però - specifica il preside - , il mio era solo un suggerimento che loro hanno accolto. Mi pareva un´iniziativa bella e educativa». Invece ha sollevato un mare di polemiche e aperto un acceso dibattito: sul sito che raccoglie filmati di ogni genere sono comparsi commenti poco gentili verso i due studenti che coraggiosamente hanno lanciato un serio appello ad utilizzare la rete con intelligenza, i professori della classe hanno difeso i loro studenti - «non solo bravissimi a scuola ma anche belle persone moralmente» - , una parte del mondo scolastico ha applaudito a Pessina per l´innovativa «pena del contrappasso». E vista la risonanza che un´idea, forse un po´ originale, ha avuto, ora tutti chiedono il silenzio: il preside, le famiglie dei ragazzi, i loro professori.


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