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Repubblica/Milano: Alle scuole milanesi mancano gli insegnanti I presidi: "Così è a rischio il tempo pieno"

«I duecento posti promessi dal ministro dell´Istruzione Giuseppe Fioroni per la Lombardia non sono sufficienti a coprire le richieste fatte dalle scuole. Solo a Milano per il prossimo anno scolastico ce ne vorrebbero 220».

26/03/2007
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la Repubblica

Alle scuole milanesi mancano gli insegnanti I presidi: "Così è a rischio il tempo pieno"

TERESA MONESTIROLI

«I duecento posti promessi dal ministro dell´Istruzione Giuseppe Fioroni per la Lombardia non sono sufficienti a coprire le richieste fatte dalle scuole. Solo a Milano per il prossimo anno scolastico ce ne vorrebbero 220». La denuncia arriva dai sindacati confederali e dai presidi delle elementari che in questi giorni si trovano a gestire numeri che non coincidono con le loro esigenze. «Ci sono quattordici istituti comprensivi - spiega Rita Frigerio, segretario provinciale della Cisl scuola - che hanno chiesto l´attivazione di nuove classi a tempo pieno e si sono ritrovati sulla carta classi a modulo. Quindi con un orario ridotto rispetto a quello richiesto dalle famiglie, perché invece di avere il doppio organico hanno tre insegnanti ogni due classi».
Cambia il governo ma la musica è sempre la stessa, lamentano i dirigenti scolastici che da anni ormai - dai tempi della Moratti ministro - vedono diminuire sempre più le risorse alle scuole. Ogni anno di qualche centinaio di posti, tanto da aver ridotto all´osso l´organico. «Ho chiesto quattro classi prime, tutte a tempo pieno - spiega la preside della scuola Tolstoj, Maria Grazia Vinciguerra - . La risposta è stata: due tempo pieno e due modulo. Ho già scritto al provveditore Zenga dicendo che mi sembra opportuno dare ai genitori quello che hanno richiesto, cioè il tempo pieno. Con che criterio decido quali sono i bambini che avranno le 40 ore? Non è possibile risanare i debiti della scuola sulla pelle dei più piccoli».
Il problema non riguarda solo l´istituto comprensivo Tolstoj, ma altre 14 scuole della città. Istituti che hanno visto arrivare, in organico di diritto, un insegnante in meno rispetto alle richieste fatte. Ma è un problema che tocca tantissime altre scuole dove, anche se sulla carta le 40 ore sono rimaste, comunque il numero dei posti assegnato è inferiore a quello chiesto. «I 220 posti di cui Milano ha bisogno sono il minimo indispensabile - spiega Attilio Paparazzo, segretario provinciale della Cgil scuola - . Inizialmente i presidi ne avevano chiesti 510. Siamo riusciti a scendere a 220, tenendo conto dell´aumento degli alunni. Sotto non si può andare». «Il governo dovrebbe risolvere definitivamente la questione - continua Frigerio - , riportando una volta per tutta il modello di un tempo pieno che la Moratti ha cancellato».


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