Repubblica-MI-Scuola, prima lezione in strada
non tutto fila liscio. In via Val Lagarina: ci bloccano i progetti per aiutare i ragazzi stranieri Scuola, prima lezione in strada A Quarto Oggiaro sit-in di genitori e maestri contro i ...
non tutto fila liscio. In via Val Lagarina: ci bloccano i progetti per aiutare i ragazzi stranieri
Scuola, prima lezione in strada
A Quarto Oggiaro sit-in di genitori e maestri contro i tagli
"Siamo nel libro nero del ministro ma gli studenti non sono diminuiti"
TERESA MONESTIROLI
La scuola è partita ieri mattina con uno sciopero di un'ora, la prima, indetto dai sindacati confederali per protestare contro i pesanti tagli sull'istruzione pubblica. Non si sono, invece, accontenti di un'agitazione di un'ora i genitori e gli insegnanti dell'istituto comprensivo di via Val Lagarina dove le lezioni si sono fermate per tutta la mattina.
La protesta è iniziata intorno alle 8.30, quando un gruppo di mamme, bambini e insegnanti (circa 200 persone) ha occupato l'incrocio tra via Lessona e via Amoretti, a due passi dalla scuola elementare, per protestare contro i tagli ai progetti che penalizzano "gravemente" la scuola del quartiere Quarto Oggiaro. "Siamo una zona a "rischio emarginazione". Così ha deciso il Comune. E come tale dovremmo avere un trattamento "di riguardo" - spiega il papà Antonio -. Invece su cinque insegnanti distaccati sui progetti per l'integrazione, il successo formativo e il laboratorio multimediale, uno solo è stato confermato".
E così, armati di fischietti, megafono e colorati striscioni hanno presidiato l'incrocio per quasi due ore. Un'organizzazione perfetta, o quasi. Barricati dietro cartelli che suggerivano al ministro Moratti di "di trovare i fondi per l'istruzione pubblica nelle buste paga del governo", ogni cinque minuti la squadriglia si spostava, bloccando alternativamente le quattro strade che confluiscono nell'incrocio. Inutile dire che i malcapitati automobilisti abbiano in più occasioni perso le staffe trovandosi di fronte a un muro di persone che impediva lo scorrimento del traffico.
"Siamo uno di quelle scuole che il ministro ha messo nel libro nero per insufficienza di studenti. Ebbene le iscrizioni quest'anno sono aumentate di ben due classi - dice una delle maestra scese in piazza -. Se gli alunni crescono è perché la scuola funziona. Tagliare sui progetti mette a rischio la qualità del nostro lavoro". D'accordo con i manifestanti anche il preside: "Neanche in un'azienda privata si taglia l'80 per cento delle risorse destinate a un progetto. È chiaro che l'offerta formativa dovrà essere parzialmente ridimensionata". Ma i genitori non sono disposti a cedere e si stanno preparando a inondare di fax la direzione scolastica, il provveditorato e il ministero con lettere di protesta. Una delegazione è anche andata in direzione regionale dove, invece del direttore Mario Dutto - invitato ad aprire l'anno scolastico dell'istituto Tosi di Busto Arsizio - ha incontrato un funzionario che al momento non ha saputo dare alcuna risposta concreta.
Il problema più grave è l'integrazione degli stranieri. L'ultimo bambino iscritto, che arriva dalla Cina, è approdato ieri mattina nell'ufficio del preside. Ma l'altro ieri altri cinque si sono presentati a scuola. In tutto sono sei in soli due giorni. "Ma ne arriveranno ancora - commenta il preside Fausto Caielli - e sinceramente non sono in grado di fare una stima precisa degli studenti stranieri iscritti nelle tre scuole. Ogni giorno la situazione cambia. Eravamo intorno al 19 per cento. Ma oggi avremo già superato il 20".
In Lombardia dovrebbero essere assegnati altri 50 posti da destinare sui progetti dell'integrazione. I genitori di via Val Lagarina non possono che sperare che qualcuno di questi spetti alla loro scuola.