Repubblica : Maturità, mancano 45 milioni di euro. I prof. rischiano di non essere pagati

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - E´ tutto pronto per la prossima maturità, ma mancano i soldi per pagare i commissari d´esame. Sembra infatti che il governo Berlusconi per fare quadrare i conti abbia tagliato anche dove non poteva. Nell´approntare la legge finanziaria 2006, il precedente esecutivo ha destinato agli esami di Stato poco più di 40 milioni di euro. La conferma arriva dal neoministro dell´Istruzione, Giuseppe Fioroni, che ieri a Campobasso riferendosi al precedente governo ha dichiarato: «Si sono dimenticati di prevedere 436 milioni di euro per l´adeguamento di quello che già il personale ha avuto». Cioé di somme destinate al pagamento delle precedenti tornate della maturità. E, questione ancora più importante, «non hanno previsto neanche i soldi per gli esami di maturità dove, su 90 milioni di euro, ne mancano 45». Un pasticcio che potrebbe costringere almeno metà dei 140 mila prof e 7 mila presidenti a ricorrere al giudice del lavoro per recuperare compensi previsti.
Pesante il giudizio del segretario nazionale della Flc Cgil. «Per tutelare gli insegnanti che non hanno ancora ricevuto i compensi degli anni precedenti abbiamo attivato da tempo i nostri uffici legali», dichiara Enrico Panini. Il problema, secondo i sindacati, nasce dagli ultimi tagli previsti dalla Finanziaria sulle cosiddette «somme per il funzionamento» delle scuole che comprendono anche i compensi di commissari e presidenti d´esame. «La scuola - ha aggiunto ieri il ministro - è stata sottoposta ad una cura di dimagrimento eccezionale con tagli sui servizi minimi per l´autonomia scolastica che hanno raggiunto livelli del 30/35 per cento». E´ da anni che le risorse per la maturità sono erogate col contacogge. La Cgil ha calcolato che solo per la maturità 2005 le scuole devono ancora ricevere mediamente 17 mila euro a testa. «Solo in quelle del Piemonte mancano 10 milioni euro per il 2004/2005 e 5 milioni di euro per il 2006. E se negli anni scorsi il problema si è presentato in forma ridotta, quest´anno sarà peggio - spiega Panini - le scuole riceveranno decine di migliaia di ricorsi e saranno costrette a pagare lo stesso». Si tratterà di aspettare anche un anno per buona parte dei docenti che saranno impegnati fino al mese di luglio. «Per gli insegnanti - dice Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - gli esami di Stato sono un obbligo. Per fortuna la finanziaria 2006 non ha messo in discussione il diritto al pagamento». Ma cosa occorre fare per farsi pagare, si chiedono i prof? «Abbiamo già avviato le ingiunzioni di pagamento che potrebbero concludersi con il pignoramento dei beni della scuola», risponde Di Menna. Ma agli errori di calcolo del precedente governo potrebbe mettere una pezza il nuovo esecutivo. «Sembra che il ministero stia pensando a una variazione di bilancio per sistemare la questione», aggiunge il capo della Uil scuola.