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Repubblica-Maturità, ansie e paure sul blog "Ora non so più qual è la strada"

Viaggio nei diari-web dei diciottenni tra bilanci esistenziali e esperienze scolastiche a confronto Maturità, ansie e paure sul blog "Ora non so più qual è la strada" Via all'esame per i...

16/06/2004
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la Repubblica

Viaggio nei diari-web dei diciottenni tra bilanci esistenziali e esperienze scolastiche a confronto
Maturità, ansie e paure sul blog "Ora non so più qual è la strada"
Via all'esame per i nuovi ragazzi italiani, tecnologici e confusi

GIANCARLO MOLA

ROMA - "Sono passati cinque lunghissimi anni, volati come una foglia spazzata via dal vento. Ora sono qui. Scrivo ripercorrendo la mia adolescenza che sta finendo sulle note di My Immortal". Così Milena, 18 anni, maturanda del liceo classico pedagogico di Fermo parla a se stessa nelle ore della vigilia. Non solo a se stessa, a dire il vero. Perché i pensieri non sono affidati al caro vecchio diario ma al suo illustre discendente. I ragazzi dell'86, infatti, si confidano sui blog.
Lo fanno perché sono la generazione tecnologicamente più avanzata mai arrivata sulla soglia dell'esame di maturità. Perché sono cresciuti a pane Internet e sms. Ma soprattutto perché hanno un gran voglia di urlare al mondo gioie e dolori, ansie ed emozioni. Sono migliaia i diari online degli under 18, centinaia quelli dei ragazzi che oggi affronteranno la prima prova dell'esame di maturità. E se sui forum e nelle chat va in scena l'isteria del toto-traccia, dai blog emerge un vissuto più profondo e meditato. C'è il crepuscolo dell'adolescenza, sullo sfondo. Non solo scuola, non solo temi, versioni e formule matematiche.
"Mi preoccupa l'esame di maturità - scrive sul suo blog, ospitato da Giovani.it, Valeria, 18 anni, iscritta al liceo classico di Nuoro - mica per la paura di non ricordarmi cos'è una circonferenza goniometrica o l'analisi critica dei Sepolcri o cosa successe in Italia l'otto settembre o il venticinque luglio. Semplicemente non so cosa vuol dire "esame", non so cosa vuol dire "maturità" e non so nemmeno più quale sia la concreta funzione delle parole". Disagio a definire, disagio a definirsi. Tutto secondo copione, si dirà. E invece no. Perché mai come in questo caso il mezzo esprime il messaggio. Sulle pagine web personali dei ragazzi dell'86 è più facile ricostruire il filo di pensieri sparsi, mettere ordine nel caos post-adolescenziale. Valeria, per esempio, si racconta anche con le immagini. Eccoli, sul suo blog, i suoi riferimenti: la locandina di The Dreamers, di Kill Bill, di The Hours, le foto di Gabriel Garcia Marquez, Ben Harper, Woody Allen.
Non solo scuola, appunto. C'è l'amore, che accompagna le giornate sui libri. "Eccola, eccola, sta pian piano arrivando. Cosa? L'ansia pre-esame", digita sulla tastiera Alikly, senza fare economia di punti esclamativi. Poi aggiunge: "Aggiornamento di mezzanotte. Triste notizia: il mio bel B.I. domenica parte e sta via tre settimane. Tra l'altro torna il 10 luglio che è il giorno in cui tre anni fa mi sono messa insieme al Beppe. Che sia di buon auspicio? Boh. Di certo c'è che quando torna al 99,9% sarò già matura". Ma anche Francesco, trevigiano, alle prese con la maturità scientifica ha i suoi bei grattacapi. Scrive: "Sto incasinato paurosamente. Tra un po' iniziano gli esami e in più, come se non bastasse, ho il cuore spaccato. Ho usato l'istinto e non so se ho fatto la cosa giusta. Le voglio bene ma continuo a pensare a un'altra. Non ne vengo fuori".
Su tutto domina però l'incertezza per il futuro, che è il tratto dominante della generazione dei diciottenni. Dubbi privati che però sui blog diventano pubblici. Accade a Mariza, 19 anni, maturanda dell'Istituto tecnico per il turismo Varalli di Milano: "Confusione totale", recita il suo diario online sotto la data del 13 giugno: "E ora? Ora mi sto avvicinando alla fine, è solo questione di tempo. Non ho idea di quale sentiero prendere, non ho mai visto più strade, Ho sempre visto la mia, così dritta, così perfetta, senza alcuna deviazione. Ma il passato è passato. Sono arrivata fino a qui, tanto vale buttarsi. Sì, ma qual è la strada giusta?". Bella domanda.


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