Repubblica- Maggiori fondi per la scuola e insegnanti più qualificati

L'INTERVENTO
Maggiori fondi per la scuola e insegnanti più qualificati
Abbiamo raccolto le firme per una legge di iniziativa popolare: eguali opportunità per tutti i bambini, fin dalla prima infanzia
DARIO GINEFRA

Intervengo nel dibattito avviatosi all'indomani della bocciatura ad opera del Consiglio comunale dell'emendamento proposto dal Prc durante la discussione di bilancio della scorsa settimana e relativo al capitolo pubblica istruzione. Quell'emendamento, come abbiamo avuto modo di ribadire in aula non era tecnicamente sostenibile.
Nelle politiche di bilancio, qualora vi siano degli impegni pluriennali contrattuali, si è costretti a rispettarli per evitare un ulteriore contenzioso. Tale circostanza è attestata dal fatto che la contestata proposta di bilancio sia stata formulata dall'assessore alla Pubblica istruzione, il professor Pasquale Martino, espressione di vertice del Prc pugliese. Non abbiamo compreso cosa abbia indotto rappresentanti istituzionali di esperienza e che ben distinguono una discrezionale scelta politica da un obbligo contrattuale a perseverare, nonostante nelle tante riunioni di coalizione non si fosse riusciti a trovare una "via d'uscita" legittima, se non per il futuro.
Avevamo proposto e proporremo di vincolare l'amministrazione a rivalutare il proprio comportamento a partire dalla prossima convenzione triennale 2006-2008, investendo maggiori risorse per la scuola pubblica e rivedendo le caratteristiche della convenzione con le scuole private, partendo dalle esigenze delle famiglie baresi a vedersi assicurato un servizio pubblico efficiente. Vi è infine da precisare che l'emendamento avrebbe sostenuto non la scuola pubblica in generale, ma solo alcuni servizi: mensa scolastica e trasporto alunni. Per essi le previsioni di spesa non sono frutto di una valutazione politica, ma di un rapporto matematico tra numero di beneficiari del servizio e costo. In pratica non può essere dato un euro in più perché la ripartizione ne ha già quantificato l'entità.
In queste settimane, come Ds, abbiamo raccolto le firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare i cui punti sono: da 0 a 6 anni un unico processo di formazione; bambini e bambine fin dalla primissima infanzia devono avere eguali opportunità, eguale diritto all'educazione; tutte le famiglie, indipendentemente dalla provenienza sociale, culturale ed economica, hanno diritto ad essere sostenute nella cura, nella responsabilità educativa; nidi e scuole per l'infanzia sono parte integrante del sistema educativo pubblico nazionale; riduzione della spesa a carico delle famiglie e corrispondente aumento del sostegno pubblico.
E poi, requisiti di professionalità per educatori e insegnanti e impegno a sostenere la loro formazione permanente; tutti i bambini hanno diritto al nido, alle scuole dell'infanzia e a servizi articolati, differenziati secondo le esigenze delle famiglie; lo Stato partecipa con regioni, province e comuni alla definizione del "Piano nazionale per lo sviluppo delle strutture educative"; istituzione di un fondo per i diritti dell'infanzia e di finanziamenti per la creazione e gestione dei nidi e la generalizzazione delle scuole per l'infanzia. Se provassimo a ragionare di questioni di merito, ogni "strappo" con il Prc verrebbe ricucito e impareremmo a cercare le convergenze, anziché continuare ad inseguire diversità supposte.
capogruppo Ds consiglio comunale di Bari