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Repubblica-Ma comuni e sindacati bocciano il progetto

REAZIONI Critiche dall'Anci: così non va, il ministero sbaglia Ma comuni e sindacati bocciano il progetto DAL NOSTRO INVIATO GUBBIO - Per qualcuno è un grande bluff, una manovra politi...

01/09/2002
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la Repubblica

REAZIONI
Critiche dall'Anci: così non va, il ministero sbaglia
Ma comuni e sindacati bocciano il progetto

DAL NOSTRO INVIATO

GUBBIO - Per qualcuno è un grande bluff, una manovra politica travestita da operazione di riforma. La sperimentazione è pronta a partire e i suoi primi giorni nasceranno scortati da polemiche e malumori. Che nessuno ha voglia di nascondere. A cominciare dall'Anci, l'associazione dei comuni. All'inizio di agosto era stato il presidente dell'Anci, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, a scrivere una lettera al ministro Moratti in cui si minacciava uno stop dei comuni ai test nelle scuole. Poi, dopo la tregua dell'incontro della settimana scorsa al ministero, i nuovi annunci di ieri hanno riacceso i toni e rimesso in moto le critiche dell'Anci. Dice l'assessore alla pubblica istruzione di Torino, Paola Pozzi: "Così non va. Per il 10 settembre è prevista la riunione della nostra commissione per preparare il rapporto che il ministero ci aveva chiesto sulla sperimentazione. Ora scopriamo che il giorno dopo saranno ufficializzati i nomi dei collegi didattici in cui si faranno i test e che, dopo poco tempo, l'operazione si metterà in moto. Beh, significa che non terranno conto delle nostre indicazioni. Se andrà così non potremmo che trarre le nostre conclusioni. Già siamo critici sulla sperimentazione, se poi l'atteggiamento del ministero è questo, credo che sia davvero difficile mantenere una buona collaborazione fra di noi".
Se non siamo allo scontro, poco ci manca. Scontro invece già aperto col sindacato. "Qui è tutto improvvisato - dice Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola - è solo una questione politica". Sotto accusa, il meccanismo delle adesioni, poco chiaro secondo il sindacato. "Non c'è stata trasparenza - attacca Riccardo Badino responsabile regionale ligure della Cgil scuola - perché non tutti i circoli sono stati contattati per dare la loro adesione, ma solo alcuni. E poi spetta agli organi collegiali la decisione finale, non ai singoli dirigenti. Come è possibile che ci siano già state ottocento adesioni se ancora i collegi dei docenti non si sono mai riuniti dopo le vacanze? Qui c'è qualcosa che non va". Il sindacato lancia sospetti di adesioni raccolte in modo confuso, contatti con politici, telefonate informali trasformate in assensi.
Racconta un direttore didattico, Paolo Bottega dell'istituto comprensivo di Caneva, in Friuli: "Ho scoperto dal giornale che la mia scuola aveva aderito alla sperimentazione. Io avevo avuto solo un contatto telefonico col dirigente regionale, nel qualche fra l'altro avevo indicato tutte le mie perplessità. E invece, mi sono ritrovato nella lista. Ho già chiesto una smentita al ministero, ma ancora nessuno si è fatto vivo". Al coro di critiche, si uniscono i Cobas: "La sperimentazione è un'operazione calata dall'alto e non ha incidenza, se non in termini negativi, nelle scuole elementari e dell'infanzia".
(gl.m.)


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