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Repubblica- Londra, studenti cattivi e professori depressi

L'allarme lanciato dall'Associazione insegnanti Londra, studenti cattivi e professori depressi il caso DAL NOSTRO INVIATO RICCARDO STAGLIANO ...

24/03/2005
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la Repubblica

L'allarme lanciato dall'Associazione insegnanti
Londra, studenti cattivi e professori depressi
il caso
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO STAGLIANO


RICCARDO STAGLIANÒ
LONDRA - I professori non vogliono più andare a scuola perché gli studenti sono diventati troppo cattivi. Non li ascoltano, li minacciano, a volte li picchiano e così la metà (46%) del corpo insegnante britannico ammette di essere ricorsa ad antidepressivi o di aver avuto gravi esaurimenti nervosi per lo stress accumulato in aule popolate da piccoli barbari. L'allarme è stato lanciato dalla Association of Teachers and Lecturers che ha realizzato lo studio tra 300 insegnanti di scuole superiori in tutto il paese. E che racconta di una popolazione scolastica con un inquietante tasso di aspiranti hooligans. Perché a mandare i prof dallo psicologo o dallo psichiatra non sono gli schiamazzi o l'irrequietezza ormonale dei liceali. Il 72% del campione ha pensato di lasciare l'insegnamento perché non reggeva più gli insulti, l'esser chiuso fuori dalla classe, trovare le ruote dell'auto bucate. Per non dire dei casi dove sono stati bersagliati da sputi o lanci di uova. Un docente, citato nello studio, ha confessato agli intervistatori di essere stato assalito 10 volte in 18 anni di carriera: ogni volta lo sconforto aumentava, sino alla crisi finale, curata con tre anni di Prozac.
Mary Bousted, segretario generale dell'associazione che rappresenta 160 mila docenti del Regno Unito, ha girato ieri l'emergenza al ministro dell'Istruzione Ruth Kelly. " Ci vorrebbe - ha detto la sindacalista all'Independent - più sostegno per gli insegnanti e più guardiani per gli studenti. Questi ragazzi devono andare da qualche parte, non possiamo lasciare che invadano le strade". Sembrava pensare al riformatorio anche se, alla luce degli ultimi rilevamenti, la differenza sembra assottigliarsi di giorno in giorno.


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