Repubblica-Lettera di 22 prof al ministro: espulsi per un anno
Milano, i presidi non accettano il trasferimento. La Moratti dovrà rispondere Rifiutati da quattro licei i vandali del Parini Lettera di 22 prof al ministro: espulsi per un anno Gli st...
Milano, i presidi non accettano il trasferimento. La Moratti dovrà rispondere
Rifiutati da quattro licei i vandali del Parini
Lettera di 22 prof al ministro: espulsi per un anno
Gli studenti con l'allagamento hanno provocato danni per oltre 300 milioni
TERESA MONESTIROLI
MILANO - Ormai sono "i ragazzi che allagano le scuole" e per loro non c'è posto nei licei milanesi. Con parole più o meno gentili, arrampicandosi sui vetri per cercare di non offendere le famiglie, i presidi di quattro classici statali chiudono le porte in faccia agli studenti che il 17 ottobre hanno allagato il Parini per saltare il compito in classe di greco, provocando danni per 330 mila euro e costringendo la scuola a chiudere per sette giorni. Dopo la preside Mirella De Carolis del liceo Carducci ("Hanno bisogno di un ambiente più protetto dopo aver fatto una cosa di così clamoroso. Io non voglio essere accogliente con chi ha creato disagio in un altro istituto"), ora anche il Manzoni, il Tito Livio e il Beccaria respingono le richieste di trasferimento. "La legge non mi obbliga ad accettare studenti che provengono dallo stesso Comune", spiega il preside Carlo Manzo del liceo Tito Livio-Omero. Mentre Luigi Barbarino, a capo del classico Manzoni, gli fa eco: "Non sarebbero i benvenuti. I problemi si esportano e credo che i miei professori non sarebbero d'accordo. Le difficoltà vanno affrontate dove accadono". Duro il commento del direttore scolastico regionale Mario Giacomo Dutto che ricorda: "La scuola pubblica deve garantire il posto a tutti. Sarebbe veramente molto grave se questi studenti non trovassero ospitalità nelle scuole statali o paritarie della città. Mi farò carico personalmente del problema se le famiglie mi chiederanno un supporto".
L'unico a spalancare le porte ai rei confessi è il dirigente scolastico del Berchet Innocente Pessina che, scandalizzato del comportamento fra i colleghi, afferma: "Si è venuto a creare un clima di intolleranza ed eccessiva intransigenza nei confronti di cinque ragazzi che hanno sbagliato ma non vanno criminalizzati. Ho ricevuto un genitore e con sua figlia nel mio studio. L'ho trovata molto spaventata. Ora riunirò il consiglio di classe di una prima liceo per capire se ci sono le condizioni tecniche per accogliere la ragazza". D'accordo nella necessità di dare una seconda chance ai colpevoli anche la preside del liceo Beccaria, Mariagrazia Meneghetti che per il momento ha dovuto rifiutare un'iscrizione per mancanza di posto.
Mentre le famiglie dei responsabili cercano un'alternativa al Parini, a scuola i professori si spaccano sulla punizione da assegnare agli studenti "allagatori". Se il preside, seguito da un ridotto gruppo di professori, difende la linea morbida della sospensione di 15 giorni - massima sanzione prevista dal nuovo statuto degli studenti firmato nel 1998 da Luigi Berlinguer - la maggior parte dei professori è d'accordo con la lettera firmata da 22 docenti e indirizzata al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti in cui si chiede se la scuola è autorizzata all'espulsione dei ragazzi dal liceo. Secondo il nuovo regolamento, che ha ammorbidito le sanzioni disciplinari, l'allontanamento da scuola è previsto solo in caso di reato. Il ministro, che ancora non ha ricevuto la lettera, risponderà nei prossimi giorni.