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Repubblica-Legge confusa e frettolosa il governo non ci ascolta

INTERVISTA Piero Tosi, presidente dei rettori italiani, si unisce alla protesta "Legge confusa e frettolosa il governo non ci ascolta" Ai docenti è stata sottratta la pos...

29/09/2005
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la Repubblica

INTERVISTA
Piero Tosi, presidente dei rettori italiani, si unisce alla protesta
"Legge confusa e frettolosa il governo non ci ascolta"
Ai docenti è stata sottratta la possibilità di incidere sul loro futuro


ROMA - Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, martedì scorso nella sua relazione annuale sullo stato dell'università aveva già manifestato le perplessità della categoria sulla riforma Moratti. Il ministro era lì all'Auditorium a sentire la relazione di Tosi, ma non pare aver cambiato rotta. E oggi il rappresentante dei rettori non usa mezzi termini per mostrare il suo disappunto.
Professor Tosi, nonostante i vostri appelli al dialogo e al confronto, il governo ha posto la fiducia sul disegno di legge del ministro.
"Non posso che condividere la preoccupazioni di tutte le componenti del mondo universitario - dice il rettore dell'Università di Siena - che si vedono oggi sottrarre in modo autoritario e unilaterale dalla maggioranza di governo la possibilità di poter incidere direttamente sul loro futuro. L'azione svolta dalla Crui nei mesi scorsi ha avuto come effetto l'introduzione di rettifiche di un certo significato rispetto al testo licenziato dalla Camera dei deputati, ma ora su una tematica di tale importanza c'è stata una inaccettabile forzatura della prassi parlamentare".
Qual è il punto più debole del disegno di legge?
"È un testo, quello approvato alla Camera e ora in attesa del voto in Senato, confuso e frettoloso - sottolinea Tosi - che non risolve i problemi del personale universitario, e che soprattutto non offre ai giovani reali prospettive di accedere a ruoli stabili e di essere valutati in modo continuativo per il loro effettivo valore. In particolare disapproviamo che non sia stato fatto alcun riferimento alla ricerca come primario diritto-dovere dei docenti universitari. Il testo non individua reali possibilità, basate sul merito, per l'accesso ai ruoli universitari dei giovani meritevoli e infine è scomparso ogni riferimento alla valutazione e all'istituzione di un'Agenzia di valutazione indipendente. La nostra proposta era di istituire la terza fascia di docenza, sarebbe stata la soluzione al problema del giusto riconoscimento del ruolo e delle funzioni svolte dagli attuali ricercatori".
Non si era mai visto un fronte così compatto nell'opposizione a una riforma.
"Oggi abbiamo incontrato nella sede della Crui una delegazione di manifestanti - conferma il presidente della conferenza dei rettori - alla quale abbiamo ribadito le nostre posizioni, le stesse che la maggioranza assoluta delle università italiane ha fatto proprie il 30 giugno scorso e che io stesso ho ribadito il 20 settembre nella giornata dell'Università". (c. nad.)


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