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Repubblica-Le nuove lauree al microscopio nelle nostre pagelle

IL METODO Parla il direttore del Censis Servizi "Le nuove lauree al microscopio nelle nostre pagelle" Nella riforma spesso ci sono luci e ombre MARIO REGGIO --...

20/06/2005
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la Repubblica

IL METODO
Parla il direttore del Censis Servizi
"Le nuove lauree al microscopio nelle nostre pagelle"
Nella riforma spesso ci sono luci e ombre
MARIO REGGIO


ROMA - "La riforma che ha introdotto la laurea triennale e il biennio specialistico sta dando i primi frutti: più laureati in corso, meno abbandoni, aumentano le immatricolazioni. Ma ci sono anche delle ombre". Roberto Ciampicacigli, direttore del Censis Servizi, è il coordinatore della ricerca sull'Università giunta al sesto anno.
Quali sono le novità più evidenti rispetto al passato?
"La prima è l'eccesso di competitività che si è generato tra gli atenei e tra le facoltà, una novità che ha come paradigma l'esplosione dell'offerta formativa".
Con quali effetti?
"Il primo è di certo negativo: la fortissima crescita dei corsi di laurea offerti ha provocato una politica di denominazione più legata ad una cultura di marketing che ai contenuti didattici. Il secondo è positivo: più immatricolati e un forte incremento dei laureati in corso".
In questi sei anni è cambiato anche il vostro metodo di analisi?
"Il modello di valutazione è mutato nel corso degli anni ed ogni anno. Per due motivi. Il primo perché si sono resi disponibili più dati. Il secondo perché anche noi, esterni al sistema universitario, abbiamo cercato di tenere conto dei cambiamenti in atto all'interno del mondo degli atenei. È addirittura possibile che il prossimo anno si passi ad un diverso modello, perché sarà andata pienamente a regime la riforma del tre più due".
Ma i parametri base resteranno validi?
"Anche se abbiamo modificato o aggiunto alcuni indicatori, il modello si basa sempre sull'analisi realizzata su cinque macrofamiglie: produttività, didattica, ricerca, corpo docente e internazionalizzazione".
Continua il rapporto di scambio con i presidi di facoltà?
"Anche quest'anno abbiamo avuto con il corpo docente e specie con i presidi moltissimi scambi d'opinione, e a volte tentativi riusciti di stretta collaborazione con le Conferenze dei presidi, come Medicina e Veterinaria".
Gli atenei stanno attraversando una fase di transizione, ma anche di confusione visto che coesistono il vecchio ordinamento, la riforma Berlinguer e la Moratti ha annunciato altri cambiamenti.
"Questi continui strappi non sono benefici per il sistema. La laurea triennale che era stata pensata come un percorso che doveva portare ad una professione si è spesso trasformata in un semplice taglio dei programmi. Mentre il biennio specialistico, già pronto per il 75 per cento dei corsi, rischia di trasformarsi in un semplice prolungamento degli studi".


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