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Repubblica: Le maestre degli scolari zingari: un colpo all´integrazione

Lettera a Napolitano

01/07/2008
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la Repubblica

TEA MAISTO

ROMA - Sono scese in difesa dei loro alunni rom: tredici maestre della scuola elementare D´Antona-Biagi, periferia sud di Roma, hanno preso carta e penna e hanno scritto al ministro dell´Interno Roberto Maroni un appello che oggi invieranno anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà ai nostri alunni e la più sentita riprovazione per il disegno di legge che prevede il censimento dei rom e sinti presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali come in uso per i criminali». La scuola elementare conta circa una trentina di bambini rom su 500 e la paura di queste maestre è che «il disegno di legge che prevede il censimento tramite impronte digitali non solo degli adulti ma, ancor peggio, dei bambini, non possa ottenere altro che l´effetto di un incrudimento dei rapporti di convivenza sulla base di una percezione e timore della non accettazione da parte della società». «Abbiamo una tradizione di accoglienza che dura ormai da anni - spiega Gabriella Riggio, una delle maestre firmatarie -. Questa decisione è un grosso passo indietro. Si vanifica tutto quello che abbiamo fatto e vuol dire far sentire i nostri alunni ancora più emarginati». Sì, perché alla D´Antona-Biagi non ci sono problemi di integrazione o di razzismo. «Quando quest´anno un bambino rom è partito per il campo scuola - continua la maestra - i genitori dei suoi compagni italiani di classe hanno provveduto a tutto, anche alla valigia. Non ci sono problemi tra i bambini italiani e i piccoli di etnia rom e non si sono mai presentati problemi di sicurezza, ne tantomeno furti. Da sempre noi insegnanti parliamo di integrazione e spieghiamo le altre culture». Da qui la richiesta delle maestre: «Ci appelliamo al ministro Maroni affinché riveda questa norma senza precedenti in Europa». Infine, una richiesta provocatoria: essere schedati insieme ai loro scolari rom.


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