Repubblica-Le infinite promesse della Moratti
Le infinite promesse della Moratti CORRADO AUGIAS G entile Augias, le invio, tanto per richiamarle alla mente le dichiarazioni che il ministro Letizia Moratti ha rilasciato lo ...
Le infinite promesse della Moratti
CORRADO AUGIAS
G entile Augias, le invio, tanto per richiamarle alla mente le dichiarazioni che il ministro Letizia Moratti ha rilasciato lo scorso agosto. Avevo tenuto da parte il ritaglio d'agenzia perché, confesso, mi sembrava già allora impossibile che quelle belle promesse potessero essere mantenute. Comunque ecco le testuali parole del ministro (Agi - Roma, 25 agosto): "... Gli uffici periferici del ministero stanno ora procedendo al conferimento delle supplenze annuali, che saranno comunque concluse prima dell'avvio dell'anno scolastico, differenziato da regione a regione. Erano decenni - ha concluso Moratti - che le operazioni di nomina e sistemazione del personale della scuola venivano completate ad anno scolastico inoltrato, costringendo migliaia di insegnanti al ben noto e snervante "balletto delle cattedre", e senza garantire la continuità didattica, elemento indispensabile per un più proficuo impegno degli studenti. Anche quest'anno, per la quarta volta consecutiva, riusciremo a far partire regolarmente in tutta Italia l'anno scolastico, con tutti gli insegnanti in classe sin dal primo giorno di scuola. Questi sono dati di fatto e non opinioni". I fatti sono che solo a fine novembre inizieranno le convocazioni e che, tra parentesi, aspetto ancora lo stipendio di settembre.
Stefania Martani
eloisa-gi@yahoo. it
Era chiaro da allora che si trattava di promesse difficili, ora ne abbiamo la prova. Dei fatti, appunto. Nei confronti del ministro Moratti, ma lo stesso vale per il ministro della Cultura Urbani, nutro sentimenti divisi, collera e compassione. Si tratta di ministri deboli, anzi deboli due volte. Lo sono per incompetenza e disinteresse rispetto all'incarico e per la scarsa considerazione del loro presidente verso le funzioni che svolgono. Alla Moratti vogliono imporre un taglio del 2 per cento degli organici (biennio 2005-2006) dopo averle già tagliato il portafoglio di competenza. Decisione presa senza nemmeno avvertirla, mentre era in viaggio, facendola cadere dalle nuvole. L'aspetto gravissimo di una decisione già grave è che i soldi così risparmiati non sarebbero reinvestiti nella scuola pubblica (ridotta come sappiamo) ma andrebbero a finanziare gli sgravi fiscali per l'industria (riduzione dell'Irap). Se ai tagli aggiungiamo il blocco delle assunzioni, l'innalzamento dell'età dell'obbligo scolastico, l'aumento del numero degli studenti, si vede chiaramente l'esito che avrà questo "concerto" di decisioni scellerate. Sempre ad agosto, il ministro della Cultura Urbani aveva lanciato un grido di dolore per denunciare "i tagli sconsiderati che hanno inciso in modo pesante e indiscriminato sui Beni culturali", chiedeva ai colleghi di governo che "la Finanziaria rimedi alla grave ferita inferta dalla manovra" al suo dicastero ammonendo che in caso contrario avrebbe lasciato l'esecutivo "per non assistere impotente al suicidio". I tagli proposti costringerebbero addirittura "a rivedere i contratti con le ditte di pulizia che accudiscono le strutture". Vedremo come andrà a finire, vedremo come reagiranno. Per intanto è chiaro questo: stiamo danneggiando scuola e patrimonio culturale per far mantenere al presidente del Consiglio l'irresponsabile promessa elettorale "Meno tasse per tutti". Ricordiamoci che questo è il prezzo!