Repubblica-La scuola che risparmia sul futuro
La scuola che risparmia sul futuro CORRADO AUGIAS CARO Augias, scrivo per raccontarle la vicenda di Rina, collaboratrice scolastica, in attesa di trapianto cardiaco. Rina non ha neppur...
La scuola che risparmia sul futuro
CORRADO AUGIAS
CARO Augias, scrivo per raccontarle la vicenda di Rina,
collaboratrice scolastica, in attesa di trapianto cardiaco. Rina
non ha neppure 50 anni e, secondo le annunciate disposizio¬
ni della Finanziaria, verrà licenziata perché "fuori-ruolo" da 5
anni. Rina non può fare lavori
pesanti ma svolge mansioni di
portineria. Gira per la scuola con
un sondino in una borsetta a tracolla. Il lavoro è anche una ragione di vita e un modo per reagire alla malattia. Mi ha chiesto
qual era il senso di ciò che le sta
per accadere (una punizione per la sua "debolezza" fisica?) e se avrebbe perso, prima o poi,
anche il diritto alle costose medicine grazie alle quali sopravvive. Io mi sono chiesta di che
valori parliamo, che insegnamento trasmettiamo ai ragazzi se non siamo in grado di reagire a una così palese violazione dei diritti umani prima che sindacali spacciata come "razionalizzazione" delle spese. Questa battaglia
dobbiamo provare a vincerla, non solo per Rina e per quelli che si trovano nelle sue condizioni ma per i nostri ragazzi, la formazione delle loro coscienze, per poter ancora parlare con
loro di valori e farli ragionare dei loro doveri e
dei loro diritti.
Marilena Fotia
lu_ke@libero
CARISSIMO dottor Augias, sono un maestro
elementare e le voglio raccontare due episodi. Giorni fa sono andato da un carrozziere a
far riparare un sedile della mia vecchia Polo. Il
carrozziere ha impiegato meno di cinque minuti a riagganciarmi un ferretto. Pensavo che
bastasse un grazie, invece il riaggancio è costa
to 10 euro. Ieri la segreteria della scuola mi ha
pagato la trasferta relativa ad
una gita scolastica effettuata lo
scorso anno (gita a Collodi dell'intera giornata con 23 alunni di
seconda elementare, 5 ore di
straordinario, con tutti i rischi e
le responsabilità del caso). L'assegno è di 2 euro e 34 centesimi.
Naturalmente non posso andare in banca a riscuoterlo: sarebbe umiliante vedere il sorrisetto
del cassiere. Pensi che quest'an¬
no, pur sapendo che questa è la
nostra remunerazione per le
trasferte, abbiamo messo in programma quattro visite a musei
vari di Firenze e Siena. Che dice, siamo cretini?
Franco Burrosi
francoburre@libero.it
NON siete cretini, gentile maestro Burrosi, sie¬
te quelli che reggono sulle spalle ciò che resta
di una delle migliori scuole pubbliche d'Europa,
a cominciare dalle elementari. Quando leggo
episodi come questi confesso di sentire un moto
di ribellione. Mi offende la stupidità di non capi¬
re che alla scuola non può applicarsi la logica di
un'azienda perché la scuola è una realtà com
plessa nella quale esistono certo sprechi e man¬
canze individuali ma che non può essere "razionalizzata" come la fabbrica di stampo fordista.
La scuola è fatta di esseri umani e lavora sul cer¬
vello e sulla coscienza di esseri umani in forma¬
zione, meccanismo delicatissimo che produce
insegnamento e valori, cose impalpabili che
quasi sempre si misurano a distanza di anni dal
tipo di uomini e donne che la scuola ha contri¬
buito a formare. Risparmiare sulla scuola è un
delitto civile, trattare i maestri in quel modo o
cacciare la portinaia di un liceo è un delitto civi¬
le verso gli interessati e verso i ragazzi costretti lo¬
ro malgrado ad assistervi.