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Repubblica-La Sapienza, uno su tre abbandona

Uno studio sull'ateneo romano del Comitato per la valutazione del sistema universitario. Presto le prime contromisure La Sapienza, uno su tre abbandona Matricole: dispersione record a...

12/04/2005
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la Repubblica

Uno studio sull'ateneo romano del Comitato per la valutazione del sistema universitario. Presto le prime contromisure
La Sapienza, uno su tre abbandona
Matricole: dispersione record a Medicina, niente esami a Lettere
In tanti pagano le tasse ma non superano prove da 15 anni
BEATRICE RUTILONI


Un terzo delle matricole della Sapienza abbandona entro il primo anno. La percentuale di dispersione media del primo ateneo è del 30 per cento. Questo dato è ricavato dall'osservazione di due fenomeni, registrati dal Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario: la mancata iscrizione delle matricole al secondo anno e il numero dei neoiscritti che non hanno superato esami. Questo ultimo valore individua una categoria a sé, gli "studenti inattivi". In alcune facoltà è emergenza: nell'anno accademico 2003-2004, la patria degli "inattivi" è stata la facoltà di lettere e filosofia, dove quasi il 57% degli immatricolati è risultato non aver superato alcun esame, seguono medicina, con il 45,4% di inattivi, scienze politiche (41,7%), sociologia (39,7%) e farmacia (31,8%).
Le cose cambiano leggermente se si considerano le matricole che non rinnovano l'iscrizione al secondo anno, quelle cioè che hanno scelto di abbandonare gli studi o di cambiare facoltà, pur avendo dato magari qualche esame, i cosiddetti dispersi "esterni alla facoltà", per contrapporli agli inattivi, che rimangono all'interno del corso ma non danno esami. Tra le prime cinque facoltà con più alto tasso di dispersione, tre sono di area scientifica: la prima è medicina, dove l'anno scorso la percentuale di abbandono è arrivata al 54,5%; la seconda è sociologia, con il 47% di rinunce, seguita da scienze politiche con quasi il 35%, e ancora Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (33,4%) e Farmacia (25,5%). La facoltà meno "dispersiva"? Architettura: qui hanno abbandonato solo l'11% delle matricole e ancora meno sono gli studenti inattivi, il 9,8%. "C'è una corrispondenza tra le facoltà con meno dispersi e l'accesso a numero chiuso", fa notare Guido Benvenuto, ricercatore di filosofia, che si occupa di monitorare il fenomeno. La Sapienza ha commissionato anche una ricerca sui suoi "drop out", gli studenti "tirati fuori": "Sono i benefattori - scherza Benvenuto - continuano a pagare le tasse, anche per 15 anni, ma in attesa di laurearsi magari hanno messo su famiglia o lavorano". Una soluzione per loro: "Il cda sta per approvare il corso di laurea part time - annuncia Pietro Lucisano, delegato del Rettore - così risolveremo il problema dei fuori corso".


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