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Repubblica-La rivolta degli storici "Niente legge sui testi"

Ma il deputato forzista precisa: "La mia non è una caccia alle streghe è solo un invito". Critico Diliberto La rivolta degli storici "Niente legge sui testi" Bocciata la proposta Garagnani. E...

12/09/2002
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la Repubblica

Ma il deputato forzista precisa: "La mia non è una caccia alle streghe è solo un invito". Critico Diliberto
La rivolta degli storici "Niente legge sui testi"
Bocciata la proposta Garagnani. E' polemica

Il prof Sabatucci: "L'unico correttivo sui libri è la pluralità delle opinioni"
MARINA CAVALLIERI

ROMA - "Non si può sopperire per legge alla faziosità. Questa proposta è semplicemente inapplicabile". Si schiera compatto il fronte degli storici. Dopo la proposta di legge di Forza Italia per una riscrittura "più equilibrata" dei manuali di storia nelle scuole, i professori scendono dalle cattedre per entrare nel girone delle polemiche. Come due anni fa è di nuovo guerra sui libri di testo.
Il professor Giovanni Sabbatucci, ordinario di Storia contemporanea alla "Sapienza" di Roma, autore di un manuale molto diffuso, bolla come inapplicabile la proposta di legge. "L'unico correttivo possibile - dice - è la concorrenza, la pluralità delle opinioni, la libertà di leggere i manuali criticamente". Severo e senza possibilità di appello anche il commento del professor Pietro Scoppola, ordinario di Storia contemporanea all'Università di Roma: "E' strano che la proposta giunga da un partito che si richiama al liberalismo e poi si dimostri invece di non avere il senso della libertà necessaria alla cultura".
L'onorevole Fabio Garagnani, capogruppo di Forza Italia alla commissione Cultura della Camera, però non ci ripensa, insiste e precisa: "La mia non è caccia alle streghe, vuole essere soprattutto un'esortazione, la legge ha un valore orientativo". I manuali, dice, devono essere "più consapevoli di tutti i filoni storiografici" e "di assoluto rigore scientifico", come si legge nell'articolo 1 della sua proposta di legge.
"Una simile proposta appare una follia", aggiunge il professor Francesco Perfetti, docente di Storia contemporanea alla Luiss e direttore della rivista "Nuova Storia Contemporanea", "non vedo chi in Italia possa arrogarsi il diritto di dire che un libro è fazioso o oppure no. Un simile giudizio potrebbe farlo solo una commissione di censura. Mi pare per tanto un'iniziativa illiberale".
"Un'esortazione per legge diventa un obbligo e quando si vuole riscrivere la Storia per legge vuol dire che siamo in un regime", accusa anche Oliverio Diliberto, segretario dei Comunisti italiani. "Non bastavano le Commissioni regionali sui libri di storia promosse dal fascista Storace. Adesso anche Forza Italia intende stabilire i criteri di selezione dei libri nelle scuole".
Poco rispettosa la risposta di Francesco Storace: "A Diliberto manca solo un girotondo intorno al cervello". Al presidente della Regione Lazio del resto sta molto a cuore la questione dei manuali, aveva infatti istituito due anni fa una commissione per il controllo dei contenuti dei libri di storia. Questo progetto di rivedere la storiografia fallì ma non fu mai del tutto accantonato. Ora torna come proposta di legge.


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