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Repubblica-La guerra del tempo pieno

La guerra del tempo pieno Stellacci: chi manifesta non sa nemmeno perchè Il Comitato: il decreto della Moratti parla chiaro, noi sabato andiamo in piazza ILARIA VENTUR...

28/11/2003
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la Repubblica

La guerra del tempo pieno
Stellacci: chi manifesta non sa nemmeno perchè
Il Comitato: il decreto della Moratti parla chiaro, noi sabato andiamo in piazza
ILARIA VENTURI


Ieri i genitori e gli insegnanti hanno passeggiato sulle strisce pedonali davanti alle scuole Romagnoli. Cartelloni e megafono per spiegare le conseguenze della riforma Moratti. E il traffico in San Donato sarà rallentato anche stamattina alle otto. Prove di protesta in vista della manifestazione doppia di domani: a Roma e a Bologna (alle 14, con corteo da Piazza XX Settembre) il mondo della scuola scende in piazza per dire no alla riforma Moratti e al suo primo decreto attuativo. Proteste nazionali, la prima promossa dai Confederali, la seconda dal Comitato nazionale a difesa del tempo pieno, divise ma non in concorrenza.
Il punto più caldo, quello a difesa del tempo pieno, che caratterizza la mobilitazione bolognese, scatena la polemica tra l'Ufficio scolastico regionale e i manifestanti. E' la direttrice generale Lucrezia Stellacci ad accendere la miccia parlando di "confusione" in chi protesta: "Il tempo scuola per gli alunni non subisce nessuna variazione". Immediata la replica: "Abbiamo letto anche noi il decreto e le parole non sono giocattoli".
E' il tempo pieno l'oggetto del contendere: sarà cancellato oppure no? In realtà il decreto (53/2003) parla di organici da definire calcolando 27 ore settimanali più tre facoltative. Trenta ore, dunque, non più quaranta. Ma nel commento al decreto si afferma che è previsto anche un tempo mensa dalle 5 alle 10 ore settimanali. Lucrezia Stellacci cita il passo dell'interpretazione ministeriale: "Il tempo scuola raggiunge, nella sua massima espansione, le 40 ore settimanali e si caratterizza come tempo pieno". "E' questa l'interpretazione autentica" insiste il direttore regionale che polemizza: "Manifestare è un diritto, ma giustizia vuole che si sia pienamente consapevoli di ciò per cui si manifesta. L'impressione è quella di una generale confusione e di un discorso fondato più sugli echi che su fonti".
Poi, l'affondo politico. "Il problema - insiste Stellacci - è che in tante recenti manifestazioni sulla riforma spesso a trionfare non sono stati gli interessi dei ragazzi o delle famiglie, e la chiarezza dei fatti, quando piuttosto altre logiche". Dure le reazioni. Per i manifestanti e l'opposizione i commenti non bastano. "Se non si voleva abolire il tempo pieno bastava scriverlo nel decreto" fa notare Giovanna Grignaffini, capogruppo Ds in Commissione Cultura alla Camera. "Se fosse vero quello che dice la Stellacci non c'era bisogno di abrogare l'articolo di legge che istituisce al tempo pieno di 40 ore con due insegnanti per classi. Perché invece è stato fatto? I suoi sono commenti di chi risponde agli ordini superiori ed è sottoposto alla logica dello spoils system" si infuria Claudio Cattini, segretario regionale della Cgli scuola. Gianluca Gabrielli, del Comitato a difesa del tempo pieno, scuote la testa: "Stanno approvando la legge e l'articolato è sbagliato? Ridicolo. Noi manifesteremo a difesa del tempo pieno, simbolo di una scuola che la Moratti vuole cancellare". In piazza ci saranno, come due anni fa e come il 26 settembre, anche e soprattutto i bambini. Sarà una festa protesta, annunciano i promotori (tra le adesioni, il Bologna social Forum, Cobas, la giunta di Ozzano, Genitori attivi per la scuola pubblica, ma anche Cgil, Senza il Banco, Arci e Legambiente). Il corteo da piazza XX Settembre, passando da via dei Mille, via Marconi e Ugo Bassi, raggiungerà il Nettuno. Qui sarà dato spazio agli interventi. "Invito la Stellacci a venire - dice Gabrielli - si renderà conto dell'inquietudine di genitori e insegnanti su questa riforma".
Sono attesi 35 pullman da fuori Regione e ci sono treni prenotati da Genova, Firenze, Milano. "Sarò in piazza" dice il senatore Ds Walter Vitali, "Anziché polemizzare con i genitori la direttrice Stellacci dovrebbe interrogare il Ministero sul perché ha messo in giro un commento tranquillizzante per una normativa che taglia il tempo pieno". Dall'Emilia Romagna partiranno anche trenta pullman per il corteo di Roma.
SEGUE A PAGINA V


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