Repubblica-La Consulta dà torto alla Moratti
La Bastico: "La sentenza ci dà ampi poteri sul tempo pieno. Pronti al dialogo, ma il ministro si fermi" La Consulta dà torto alla Moratti Sì al ricorso di Errani: personale scuola,...
La Bastico: "La sentenza ci dà ampi poteri sul tempo pieno. Pronti al dialogo, ma il ministro si fermi"
La Consulta dà torto alla Moratti
Sì al ricorso di Errani: personale scuola, competente la Regione
ANDREA CHIARINI
Sentenza shock della Corte costituzionale sulla scuola. La Regione vince un ricorso e chiede al ministro Letizia Moratti di fermare la sua riforma. "Quasi mi tremano i polsi...", commenta l'assessore regionale alla Scuola Mariangela Bastico con in mano il testo dei giudici costituzionali in cui si dice che la gestione del personale scolastico è di competenza della Regione. Ciò significa, secondo l'assessore, che "i 58 mila dipendenti della scuola pubblica emiliano-romagnola passeranno in capo a noi". Una rivoluzione. L'ufficio scolastico regionale diretto da Lucrezia Stellacci dovrebbe infatti cedere una fetta consistente di sovranità. "Anche sulla scuola la Corte smentisce il Governo - dice il governatore Vasco Errani - si ribadisce l'ambito delle competenze della Regione e delle autonomie scolastiche in un contesto unitario del sistema. Ora va ritirato il decreto del ministro Moratti in palese contraddizione con la sentenza". I legali e i dirigenti della Giunta regionale sono al lavoro per studiare a fondo i contenuti e i risvolti della decisione della Corte. Si pensa a quanto accade nella sanità. Fissati dallo Stato i princìpi base e i finanziamenti, è la Regione che decide dove e come spendere i soldi per garantire il servizio sanitario migliore. Così la Regione sarà chiamata a decidere dove e come distribuire il personale docente nella scuola. Non è solo una questione organizzativa, ma anche culturale, perché la Regione si troverebbe a scegliere il modello educativo della scuola di domani. Dai progetti a sostegno dei bambini più deboli - handicap e immigrati - fino alla questione degli orari, che richiama la possibilità di salvare il tempo pieno. Una battaglia a cui viale Aldo Moro non intende rinunciare, ma con prudenza. "Non abbiamo alcuna intenzione di procedere a strappi - dice Mariangela Bastico - di "regionalizzare" la scuola. Di legiferare senza la più ampia consultazione delle parti sociali e concertazione di tutti i soggetti coinvolti". Prudenza quindi e un avvertimento: "Il ministro Letizia Moratti deve però fermarsi e sospendere la sua riforma, nella parte in cui si toccano aspetti fondamentali - orari, insegnati d'appoggio, tutor - che minano l'autonomia scolastica". L'assessore chiede "che si apra subito un tavolo di concertazione Regioni-Governo per la messa in pratica della sentenza costituzionale. Adesso non siamo più dei semplici invitati che vengono chiamati per un gesto di cortesia". Cosa dice nello specifico la sentenza? "In tema di programmazione scolastica e di gestione amministrativa del relativo servizio - si legge - compito dello Stato è quello di fissare i princìpi.... La questione sollevata dalla Regione Emilia Romagna deve essere dichiarata fondata, giacché la distribuzione del personale docente tra le istituzioni scolastiche autonome è compito del quale le Regioni non possono essere private. Nell'ambito delle norme finanziarie vigenti e delle persistenti competenze dello Stato e in vista della compiuta realizzazione del disegno costituzionale, ben possono le Regioni esercitare le competenze gestorie che la Costituzione ad esse attribuisce". La Corte dispone che la legislazione rimarrà però in vigore "fino a quando le singole Regioni si saranno dotate di una disciplina e di un apparato istituzionale idoneo".