Repubblica-L'urlo di dolore nelle scuole La Finanziaria ci rovina
tagli colpiranno tutti. Dagli insegnanti di sostegno ai collaboratori: "Che fine faremo?" il racconto L'urlo di dolore nelle scuole "La Finanziaria ci rovina" ANNA GRITTANI La Finanziaria p...
tagli colpiranno tutti. Dagli insegnanti di sostegno ai collaboratori: "Che fine faremo?" il racconto
L'urlo di dolore nelle scuole "La Finanziaria ci rovina"
ANNA GRITTANI
La Finanziaria piomba sulla scuola come una valanga, seppellendo sotto il segno meno, bidelli, maestri delle elementari, insegnanti di sostegno, docenti collocati fuori ruolo. Piano piano va delineandosi un contesto nel quale è quasi impossibile vedere spiragli di luce per i precari. Da questo mondo si leva un urlo unanime: "Per noi è la fine". "Ecco come il governo cancella il problema del precariato: non assorbendo i supplenti, ma eliminandoli dal mercato del lavoro". E c'è chi promette: "Ci mobiliteremo in massa".
Le forze sindacali stanno organizzando gli scioperi dei prossimi giorni. Per questo in tante scuole della provincia di Bari si stanno svolgendo assemblee che culmineranno con lo sciopero del 14 ottobre organizzato da Cisl, Uil, Snals e Gilda e con lo sciopero generale del 18 voluto dalla Cgil per tutti i lavoratori inclusi quelli della scuola. La sola Cgil scuola ha previsto per la provincia di Bari 58 assemblee adesso ulteriormente arricchite dai contenuti della Finanziaria. Insomma la tensione cresce di ora in ora, mentre si fa più forte l'attesa della riforma, dalla quale dipende uno dei tagli più macroscopici nella storia della scuola: quelli dei maestri elementari. L'istituzione dell'insegnante "prevalente" o "tutor" potrebbe ridurre di un terzo la massa dei docenti. Panico nella scuola elementare. "Per noì è amara" esordisce Tiziana Mastroviti, insegnante precaria, quest'anno supplente fino a giugno al circolo Cep 3. "Stanno progettando di eliminare il precariato non assumendo, ma eliminando ogni possibilità di lavoro". Emblematico dei tempi il caso di Tiziana. Ottocentosedicesima in graduatoria l'anno scorso, è riuscita a lavorare con un incarico annuale per il sostegno fino al 31 agosto; trecentosessatesima quest'anno per effetto della scure sulle cattedre del ministro Moratti (che la primavera scorsa ne ha eliminate 744 in tutta la Puglia), si è ritrovata con una supplenza "su posto vacante" spuntata all'ultimo momento; l'alternativa sarebbe stata lavorare con le sostituzioni per maternità, come avveniva più o meno all'inizio della sua carriera lavorativa, iniziata vent'anni fa nelle scuole private. Ma la docente non si dà per vinta: "Faremo scioperi a tappeto" promette. "La mobilitazione sarà totale perché noi precari siamo tantissimi".
Altra scure sul mondo dei collaboratori scolastici che nel triennio 20032005 vedranno una riduzione delle dotazioni organiche rispetto all'anno scolastico in corso. Le scuole dotate di un minor numero di bidelli, potranno appaltare ad imprese di pulizia il servizio. Una disposizione che danneggia anche in questo caso i precari. Per tutti loro parla Mario Casillo, 45 anni, un diploma da ragioniere e tre anni di università. Oggi è collaboratore scolastico precario in una scuola elementare. "Siamo tutti confusi. Gli stessi sindacati raccontano cose diverse. Il risultato è che nessuno capisce più niente. Questa finanziaria ci blocca la vita. Non posso che essere indignato perché a fine anno divento di ruolo e solo così posso migliorare il mio futuro lavorativo. Con i tagli non so più come andrà a finire". L'altra scure punta dritto agli insegnanti di sostegno. Una di loro, Leda Morelli, precaria da otto anni, sta lavorando in una scuola elementare di Putignano fino alla nomina dell'avente diritto: "Questa finanziaria significa una cosa sola: non lavoreremo più". "Il personale di ruolo verrà utilizzato per più bambini disabili, potrebbero essere anche quattro con un risultato catastrofico per la qualità dell'insegnamento. Se dividiamo per quattro le 22 ore settimanali di insegnamento frontale, ad ogni bambino ne saranno riservate poco più di cinque. Troppo poche. Per i portatori di handicap, ma soprattutto per gli svantaggiati gravi. Della categoria fanno parte quei bambini nati sani ma in condizioni di estremo disagio per l'ambiente degradato nel quale vivono. Questi ragazzini adeguatamente seguiti possono rimettersi in pari. Ecco la cosa che mi fa più rabbia in assoluto: per la logica del risparmio ad essere penalizzati sono i più deboli. Pazienza, vorrà dire che risparmieremo sulla scuola oggi, pagheremo le carceri domani". Queste le reazioni dei precari della scuola, ma c'è chi, pur non essendo precario da anni, rischia per la prima volta nella sua vita e nella storia del pubblico impiego di essere licenziato. Si tratta degli insegnanti collocati fuori ruolo per vari motivi tra i quali ragioni di salute. Non potendo insegnare, con la Finanziaria, hanno la possibilità di chiedere il trasferimento ad altre amministrazioni statali. Se non lo fanno, restano in servizio al massimo per cinque anni, dopo di che per loro scatta il licenziamento. Un'ex docente di scuola materna, che da 10 anni lavora in segreteria, commenta: "Mi sembra un provvedimento profondamente ingiusto. Così non sai dove ti possono mandare, potrebbe essere un posto lontanissimo da casa. È disumano che facendo una legge non si pensi all'animo e alla mente di un lavoratore che ha operato per anni nel mondo della scuola ed oggi rischia anche il posto di lavoro".