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Repubblica-L'Italia si ferma il 30 novembre

L'Italia si ferma il 30 novembre Sindacati: Finanziaria ingiusta e sbagliata, sgravi a favore dei ricchi Sì allo sciopero generale. Diffuso il documento Cgil Cisl e Uil sul recupero del pote...

28/10/2004
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la Repubblica

L'Italia si ferma il 30 novembre
Sindacati: Finanziaria ingiusta e sbagliata, sgravi a favore dei ricchi

Sì allo sciopero generale. Diffuso il documento Cgil Cisl e Uil sul recupero del potere di acquisto

ROMA - Sciopero generale di quattro ore martedì 30 novembre. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso la data della protesta contro la Finanziaria del governo Berlusconi, giudicata nel documento unitario diffuso integralmente ieri "ingiusta, sbagliata e inadatta a rispondere alle esigenze del Paese". Le altre modalità dello sciopero, che sarà costruito attraverso le assemblee nei luoghi di lavoro, saranno decise a livello territoriale.
Il documento unitario contiene le "controproposte" del sindacato per il recupero e il rafforzamento del potere d'acquisto, la salvaguardia del sistema del Welfare, il rilancio dell'economia, la piena occupazione e il lavoro di qualità. I sindacati attaccano, in particolare, la riforma fiscale annunciata "che premia, in modo consistente, i ceti più ricchi". I sindacati contestano i tagli indiscriminati e l'eliminazione della progressività dell'aliquota fiscale. A questo proposito, dopo il nulla di fatto del vertice di maggioranza, rinviato di una settimana, An e Udc - in contrapposizione all'idea di Berlusconi - continuano a ritenere che non rinunceranno all'aliquota del 43 per cento sui redditi più alti (il 39 è ritenuto insufficiente).
La priorità di Cgil, Cisl e Uil è "il ripristino di una politica dei redditi che rafforzi il potere d'acquisto i retribuzioni e pensioni". I sindacati sollecitano dunque il rinnovo dei contratti nazionali aperti e propongono di destinare una quota del Pil alle pensioni, "quota da definire periodicamente". I sindacati giudicano indispensabile "una più attenta politica delle entrate, a cominciare da una vera lotta all'evasione fiscale, un'armonizzazione a livello europeo delle aliquote sulle rendite finanziarie e la riduzione delle spese militari". Le risorse reperite in questo modo finanzierebbero, propongono Cgil, Cisl e Uil, gli incentivi a ricerca e formazione, le agevolazioni per l'utilizzo del Tfr nei fondi pensione, gli aiuti alle famiglie e la cooperazione internazionale.
Secondo i sindacati, occorre poi "scorporare dal limite del 2 per cento" le risorse destinate agli investimenti pubblici, alla copertura dei contratti aperti, allo stato sociale, agli ammortizzatori sociali e agli immigrati. Quanto al recupero del potere d'acquisto, i sindacati propongono, tra l'altro, misure di fiscalizzazione a favore delle retribuzioni più basse e tagli all'imposizione fiscale a favore dei lavoratori dipendenti, la restituzione del fiscal drag, la parità tra dipendenti e pensionati sulla soglia della no tax area, la restituzione delle maggiorazioni fiscali sul Tfr.
(r. d. g.)


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