Repubblica-"L´ha detto Internet" Quando il sapere è aperto a tutti

"L´ha detto Internet" Quando il sapere è aperto a tutti

STEFANO BARTEZZAGHI

QUELLA che si è accesa fra Britannica e Wikipedia è la versione postmoderna delle antichissime disfide fra sapienti raccontate già da Esiodo o di quelle dispute teologiche la cui parodia delizia i lettori di Rabelais. La filosofia, ci insegnava Giorgio Colli, nasce quando la sapienza perde la sua provenienza oracolare e diventa così materia - si direbbe oggi - contendibile. La dialettica ha avuto due genitori (il paradosso e la vis agonistica) e parecchi figli: logomachie, esercitazioni retoriche, le guerre verbali contro i terrorismi delle eresie, e giù, giù, planando fino alla miseria delle discussioni, dei dibattiti, fino ai talkshow di biscardiana asperità.
Con la differenza che l´esplosione contemporanea dei saperi e la loro specializzazione non consentono più match sensati fra singoli sapienti: e si sposta nell´universo policentrico dell´enciclopedia. Uno staff editoriale prestigioso, dal passato addirittura glorioso, si confronta con l´alacre cultura diffusa dei collaboratori volontari di Wikipedia. Al di là del gossip planetario su due istituzioni che combattono dai confini di due mondi diversi la storia fotografa un sorpasso tecnologico.
L´enciclopedia ha sempre sofferto della sua forma di libro e già l´idea di Diderot e D´Alembert presagiva l´infinita circolarità di Internet. La data del finito di stampare provvede un limite, come la chiusura di un orizzonte: "Questo è quanto se ne è potuto dire", in attesa di aggiornamenti, che fatalmente non potranno toccare la forma delle singole voci ma solo aggiungere. Wikipedia è affascinante proprio perché non ha un imprimatur: "Questo è quanto oggi possiamo dire".
Il tarlo di Wikipedia non è tanto il fatto che la sua attendibilità è per natura inferiore a quella di un´enciclopedia redazionale come la Britannica: il vero problema è che per arrivare a un tasso di attendibilità accettabile è necessario rinunciare a ogni tentativo di offrire una visione critica del sapere, inseguendo una neutralità ovviamente mitologica. "C´è su Wikipedia" sta pericolosamente diventato un grimaldello universale, e di popolarità paragonabile al già celebre "L´hanno detto in tv". Gli indovini Mopso e Calcante che si combattevano con le nude armi dell´ingegno verbale si trovano esautorati. Ma è veramente auspicabile un sapere diffuso, collettivo, e senza corpo? Anche quando è virtuale l´enciclopedia ha un peso, e non bisogna lasciarsi sopraffare dalle sue eterne tendenze oracolari. La vera lotta del sapere è quella con il sapere.