Repubblica: L´altra metà dell´Onda: noi colpite di più
Le ragazze in testa ai cortei di studenti e ricercatori al grido "accerchiamo i palazzi del potere"
"Con i maschi si va d´accordo, sono disponibili al congedo maternità"
ROMA - Le ragazze dell´Onda hanno vent´anni, le idee chiare e un´allegria che contagia. Organizzano, gestiscono, decidono e spesso nei cortei il megafono ce l´hanno loro. Immagine non solo simbolica di un movimento dove oltre agli slogan e ai cortei si affaccia un mondo nuovo di relazioni e sentimenti, di passioni e linguaggi, che riscopre le differenze di genere, rilancia le «assemblee delle donne», ma poi unisce, rielabora e reinventa. Plastico e liquido, come l´Onda. «Restate compatti, avanzate con le mani alzate, stiamo circondando i palazzi del potere», ripete e si sgola Noemi Massetti, 23 anni, studentessa di Fisica, dal camion con il sound system della Sapienza, che guida la testa del corteo, e quando gli slogan per un po´ si placano ecco Noemi che rilancia un «facciamoci sentire...». E´ la voce, un po´ roca, del corteo. «Nelle università sta succedendo una cosa bellissima - racconta - e cioè che spontaneamente si sono creati collettivi e assemblee delle donne, sempre più numerosi, e sono soprattutto le ragazze appena entrate all´università a cercare il contatto e il confronto. Perché una cosa è certa: se la crisi la paghiamo tutti, le donne la pagano di più. E poi l´Onda nasce proprio al femminile: non sono state le maestre e le mamme delle scuole elementari a dare il via alla protesta? E se c´è un elemento forte è che all´interno del movimento noi non siamo più le vivandiere o gli angeli della fotocopiatrice, ma sempre più protagoniste». |