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Repubblica it-Via alla riforma della scuola superiore

il "doppio canale": i licei e l'istruzione professionale L'opposizione: "Concezione di stampo evidentemente classista" Via alla riforma della scuola superiore Dallo Stato 87 milioni in due anni ...

27/05/2005
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la Repubblica

il "doppio canale": i licei e l'istruzione professionale
L'opposizione: "Concezione di stampo evidentemente classista"
Via alla riforma della scuola superiore
Dallo Stato 87 milioni in due anni

Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti
ROMA - Dopo ottant'anni cambiano le scuole superiori. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'ultima tranche di riforma, quella che riguarda appunto le secondarie superiori.

Il doppio canale. La scuola superiore viene suddivisa, dopo le classi medie, in due tronconi "di pari dignità": quello dei licei e quello dell'istruzione e formazione professionale. Da tutti e due i canali si potrà accedere all'università, fermo restando il fatto che i licei sembrano essere il ciclo di studi più chiaramente propedeutico all'iscrizione ad un ateneo.

I licei. Durano 5 anni, articolati in 2+2+1, terminano con un esame di Stato e il titolo di studio conclusivo ha valore legale. E' prevista la personalizzazione dei percorsi e la figura del tutor. Perchè l'anno scolastico sia valido è necessaria la frequenza obbligatoria di 3/4 dell'orario annuale e viene valutata anche la condotta. Vengono proposti 4 licei senza indirizzo - classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane - e altrettanti con indirizzi: economico (istituzionale e aziendale), tecnologico (8 indirizzi che assorbono in sostanza gli attuali istituti tecnici e riservano grande spazio a laboratori e 'saper fare'), artistico (3 indirizzi), musicale (2 indirizzi).

Istruzione e formazione professionale. Il decreto stabilisce i livelli essenziali di prestazione. Essi riguardano, tra l'altro, l'orario minimo annuale (990 ore annue di cui 3/4 a frequenza obbligatoria e percorsi sia triennali sia quadriennali), il profilo educativo, culturale e professionale comune al sistema dei licei, le modalità di prosecuzione degli studi (anno integrativo per accedere a università), i requisiti dei docenti.

Le novità. Le principali novità nell'insegnamento riguardano le lingue, lo sport, l'informatica e la musica.

Inglese. Nel quinto anno di tutti i licei l'insegnamento di una disciplina non linguistica è veicolato in lingua inglese; nel linguistico sono previste 33 ore annue di conversazione con docenti di madrelingua; è introdotta una seconda lingua comunitaria obbligatoria; sono previste 2 ore obbligatorie settimanali di educazione fisica alle quali potranno sommarsi eventuali ore aggiuntive ricavate nell'ambito del monte ore obbligatorio rimesso alla scelta delle famiglie.

Sport. E' prevista la possibilità di attribuire crediti formativi agli studenti che svolgano, anche al di fuori del contesto scolastico, attività sportive.

Informatica. L'apprendimento dell'informatica è previsto nelle quote orarie della matematica e al termine del primo biennio dei licei si consegue il 'patentino informatico'.

Musica. Per favorire i 'talenti' sono previsti percorsi fortemente caratterizzati in chiave musicale già dalla secondaria di primo grado assicurando l'insegnamento dello strumento musicale e i percorsi del liceo musicale possono essere avviati in convenzione con Conservatori e Accademie.

Prossime tappe. Il via libera del consiglio dei ministri è solo il calcio d'inizio per la riforma della scuola secondaria. Il provvedimento, dopo il preliminare ok di oggi, arriverà sul tavolo della Stato-Regioni per un parere e poi approderà in Parlamento.

L'inizio. Per l'avvio della riforma delle secondarie l'anno di riferimento resta il 2006-2007, mentre l'entrata a regime del nuovo sistema è prevista per il 2010-2011.

I fondi. Per la copertura del decreto sono stati stanziati 44 milioni di euro per il 2006 e 43 milioni a decorrere dal 2007.

Il ministro. "Il senso di questa riforma - ha spiegato il ministro Moratti - è quello di dare più opportunità ai giovani attraverso un sistema che mantiene la tradizione dei nostri licei storici, ma con una forte innovazione, con licei più moderni che vanno incontro alle esigenze di una società che cambia dal punto di vista culturale, sociale, economico e scientifico". Intendimento della riforma, ha aggiunto il titolare del dicastero dell'Istruzione, anche quello di rafforzare "il canale dell'istruzione e formazione professionale per dare più opportunità di lavoro ai giovani rispettando le loro vocazioni".

L'opposizione. "Un atto classista", così la deputata diessina Alba Sasso, membro della commissione Cultura di Montecitorio, definisce la riforma delle scuole superiori e attacca il doppio canale formativo che "ribadisce la separazione fra il percorso liceale e il percorso professionalizzante, nel quadro di una concezione di stampo evidentemente classista".

(27 maggio 2005)


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