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Repubblica it: Università, il ministro all'attacco "Ai vertici c'è un discreto bordello"

Lotta contro il precariato e le basse retribuzioni dei ricercatori Per la Finanziaria la sua richiesta sarà 700-900 milioni di euro

19/09/2006
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la Repubblica

Mussi annuncia una riforma radicale entro il prossimo anno
Obiettivi sono governance degli atenei e contratti dei docenti

Mussi durante la visita in Cina

ROMA - Non quest'anno, ma magari il prossimo, ci sarà un intervento sui vertici degli atenei. Il ministro dell'Università Fabio Mussi, parlando alla platea di Confindustria per la giornata della ricerca, annuncia che proverà "a introdurre una riforma sulla governance dell'università, perché ora è un discreto bordello". A questa ipotesi, poi, vorrebbe collegare la contrattualizzazione dei docenti universitari. "Non è sensato che un parlamentare come me guadagni come cinque dirigenti di istituti di ricerca messi insieme".
Ragione di quest'intervento, aggiunge Mussi, è che se si deve valutare il merito, bisogna farlo a 360 gradi. Perché non è possibile che chi non è controllato controlli il merito di altri. Insomma, dice, "la catena del merito deve arrivare in tutti i settori", incluso quello privato. Mussi osserva poi che i ricercatori italiani "non sono retribuiti e motivati adeguatamente", sebbene siano al terzo posto per pubblicazioni scientifiche dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.
"Sono molto produttivi - continua il ministro - ma vivono spesso in condizioni di precarietà persistente ed è intollerabile che il loro lavoro sia precario e malpagato fino alla pensione". Qui Mussi diventa durissimo: "E' intollerabile che un giovane che si consuma le scarpe in qualche ufficio politico guadagni subito di più di un giovane ricercatore che ha studiato per anni". E' di fondamentale importanza quindi "aprire le porte ai giovani con retribuzioni adeguate"; e in questo senso auspica "un ricambio generazionale nelle università".

Dopo un'indagine sul mondo universitario, spiega il ministro, "ho trovato lauree facili, università che non sono tali, 14 atenei in più, proliferazioni indecorose di sedi e di corsi, 12 università telematiche già riconosciute e altre cinque pronte a esserlo". Ma l'università, ha sottolineato Mussi, "non è un computer e mi sono ritrovato a stralciare un sacco di roba".
Per la Finanziaria il ministro ha annunciato che chiederà circa 700-900 milioni. La richiesta complessiva di fondi finalizzati a ricerca e sviluppo, compreso il piano Bersani per l'innovazione, sarà pari allo 0,1% del Pil. "Naturalmente - ha affermato il ministro - c'è un problema di conti pubblici molto acuto. Tra me e Bersani, comunque, il complesso dei nuovi investimenti varrà circa un miliardo e mezzo di euro aggiuntivi. Spero che ci sia tutto, o almeno una parte significativa".


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