Repubblica it: Scuola, dai sindacati avviso al governo "Trattiamo sul contratto o sarà sciopero"
Cgil, Cisl e Uil scrivono un documento al premier e ai ministri competenti Minacciano uno stop il 13 aprile se non ci saranno risposte sull'apertura di un tavolo
ROMA - I sindacati della scuola affilano le armi e avvertono il governo. In un documento inviato al presidente del Consiglio Romano Prodi e ai ministri Fioroni, Padoa Schioppa e Nicolais, le organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil chiedono in tempi stretti risposte concrete sui ritardi nell'apertura del tavolo contrattuale, sulle carenze di risorse specifiche e sul memorandum sulla scuola. In mancanza di segnali chiari i sindacati si dicono pronti a proclamare uno sciopero generale per il prossimo 13 aprile.
"Una protesta quella del mondo della scuola - scrivono i segretari Francesco Scrima (Cisl), Enrico Panini (Flc Cgil) e Massimo Di Menna (Uil) - che giunge in risposta a ritardi e silenzi". "Il contratto - ricordano è scaduto dal 2005 e a tutt'oggi non sono state aperte le trattative per il rinnovo. Le risorse, finalizzate alla valorizzazione del personale docente e ata, aggiuntive e previste da precise norme di legge, non sono state ancora certificate e non è partito il confronto sul memorandum specifico previsto nel testo siglato il 18 gennaio scorso tra governo e sindacati".
In merito al contratto i sindacati sottolineano che "diverse finanziarie hanno stanziato risorse economiche aggiuntive per le annualità riferite all'attuale quadriennio contrattuale per il contratto scuola derivanti, fra l'altro, dalla certificazione dei minori costi per gli organici". "I minori costi - continuano i segretari - si sono effettivamente registrati, il ministero della Pubblica Istruzione ha documentato, come ci è stato riferito in più occasioni, la loro effettiva entità ma il ministero dell'Economia non ha ancora certificato a distanza di mesi quanto dichiarato da viale Trastevere".
Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola chiedono quindi "che il contratto venga firmato prima della fine dell'anno scolastico e che l'istruzione, il sapere, la scuola siano considerati settori di investimento, e condizioni indispensabili per lo sviluppo del paese e la coesione sociale".