FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3791289
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica it-Sciopero generale della scuola contro tagli, riforma e devolution

Repubblica it-Sciopero generale della scuola contro tagli, riforma e devolution

Si asterranno dal lavoro circa un milione di persone Sul tavolo della vertenza anche il rinnovo del contratto Sciopero generale della scuola contro tagli, riforma e devolution Due cortei a Ro...

14/11/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Si asterranno dal lavoro circa un milione di persone
Sul tavolo della vertenza anche il rinnovo del contratto
Sciopero generale della scuola contro tagli, riforma e devolution
Due cortei a Roma e manifestazioni in molte città d'Italia
di CRISTINA NADOTTI

Banchi vuoti domani
per lo sciopero generale
ROMA - Lo sciopero generale di domani era già stato proclamato, poi è arrivata l'ultima stangata e il personale della scuola scenderà in piazza più esasperato che mai. L'astensione dal lavoro riguarda tutti i comparti (dalle materne agli istituti superiori) e si calcola che l'80 per cento aderirà alla protesta, con circa un milione di lavoratori della scuola e otto milioni di studenti, che domani non si presenteranno nelle aule e nelle segreterie in tutta Italia.

Un disagio generale, ma diversi modi per manifestarlo: ci sarà il corteo indetto a Roma dai sindacati confederali (dalla Bocca della Verità fino a piazza Navona), per il quale si prevede l'arrivo di tre treni speciali e almeno 200 autobus. Manifestazioni separate per Cobas, Altrascuola e Unicobas, con un'iniziativa propria a Roma (partenza alle 10 da Piazza della Repubblica e chiusura in Piazza Venezia) e a Milano, Palermo, Reggio Emilia, Perugia e Cagliari. Per tutti però lo stesso principio: contrastare l'azione del governo, che sta dando una spallata distruttiva alla scuola pubblica.

Al primo punto tra le rivendicazioni c'è il rinnovo del contratto scaduto da un anno. I sindacati hanno chiesto trattative per adeguare le retribuzioni almeno all'inflazione stabilita dall'Istat, ma il governo ha fatto orecchie da mercante: nessuna convocazione e, chiaro, stipendi sempre fermi. Nella scuola però non c'è preoccupazione solo per un trattamento economico, che è tra i peggiori in Europa, ma soprattutto per gli interventi del governo che smantellano la struttura pubblica. I sindacati chiedono il ritiro della riforma Moratti, ribadiscono il loro no alla devolution che "crea venti mini-sistemi scolastici regionali" e ora si oppongono ai tagli previsti nella Finanziaria.

L'ipotesi avanzata nei giorni scorsi di un taglio del due per cento agli organici scolastici nel bienno 2005-2006 secondo i sindacati significherebbe il licenziamento di 14 mila persone. Perfino al ministero l'annuncio dell'emendamento alla Finanziaria arriva come una doccia fredda: in effetti, visto che la Moratti con la riforma ha puntato sull'innalzamento dell'età dell'obbligo, che porterebbe all'aumento del numero di alunni, i tagli sarebbero un'aperta contraddizione.

"La stangata effettiva sarà ancora maggiore - dice in un comunicato Enrico Panini, della Cgil scuola - perché le iscrizioni sono in aumento in diverse situazioni e ciò avrebbe dovuto comportare automaticamente un incremento di organico, per garantire il funzionamento delle nuove classi, che non solo non ci sarà ma che verrà sostituito da questa ulteriore riduzione".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL