Repubblica it: Prodi e Fioroni annunciano la riforma che dal 2008 investirà gli istituti tecnici
E le forze dell'ordine impediscono ai sindacati di volantinare: contestazioni
"Fornire alle imprese quadri tecnici e figure professionali in grado di competere"
Scuole tecniche, la riforma del Governo
"Siamo in ritardo, l'economia ne soffre"
ROMA - La riforma della scuola tecnica è una chiave di volta nella sfida all'economia globale e l'Italia non può più ignorarlo. Romano Prodi ne è convinto e ha chiuso la seconda giornata del "Laboratorio dell'istruzione tecnica e professionale" tenutosi a Roma, denunciando su questo fronte un "ritardo pluridecennale" del nostro paese e annunciando un programma di riforme di tutti gli istituti tecnico-professionali.
Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni che stamattina aveva aperto i lavori auspicando una svolta radicale: rafforzare e riordinare questo ramo della scuola superiore entro il 2008 e far partire gli istituti "riformati" già nell'anno scolastico 2009-2010.
"Alla fine del processo la scuola - ha detto il Ministro - dovrà fornire alle imprese quadri tecnici e figure professionali in grado di competere con la sfida dell'economia globale". Il Ministro ha puntato il dito contro una prassi "indecente" che nel nostro paese consente di "ottenere le stesse qualifiche in 6 mesi, 2, 3 o 5 anni". Fenomeno che può vanificare gli obiettivi stessi, oltre che "la qualità dell'istruzione tecnico-professionale".
Riduzione degli orari settimanali (da 40 a 36 ore), valorizzazione delle materie di indirizzo e, soprattutto, programmi e ordinamenti con un'identità specifica che evitino inutili sovrapposizioni, che disorientano le aspettative e i progetti degli studenti.
Il Presidente del Consiglio ha inoltre messo l'accento sulla necessità di un recupero della autorevolezza degli insegnanti, oggi messa sempre più in discussione, e sull'importanza del ruolo delle famiglie in questa fase.
La mattinata di lavori è stata abbastanza movimentata, anche a causa di una protesta dei sindacati della scuola che contestavano il divieto di volantinare per il rinnovo del contratto, scaduto da 17 mesi: stamattina, infatti, la polizia aveva impedito ai segretari confederali della scuola di distribuire in piazza Fanti i volantini che annunciano lo sciopero del 4 giugno prossimo.
La protesta ha deciso il Ministro Fioroni a sospendere temporaneamente la seduta per parlare con i rappresentanti dei sindacati e invitarli nella sala dell'ex Acquario di Roma, dove i volantini sono stati distribuiti allo stesso Presidente del Consiglio.
Mariangela Bastico, viceministro all'Istruzione, ha assicurato: "Il Ministero era all'oscuro dell'intervento della questura, che non era nè richiesto, nè condiviso".