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Repubblica it: Lauree facili, la Procura apre un'inchiesta

Dopo la denuncia del ministro dell'Università aperto un fascicolo negli uffici giudiziari di Roma

04/09/2007
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la Repubblica

La legge permette solo 60 punti ma in alcuni atenei privati sembra ne concedano molti di più

"Offrono più crediti di quelli consentiti"

La Procura di Roma indaga sulle lauree facili
ROMA - La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulle lauree facili. Alcuni atenei privati concederebbero un numero più alto di crediti per attività extrauniversitarie. Per il momento non è stata fatta alcuna ipotesi di reato, ma potrebbe configursi l'abuso d'ufficio.

Il sasso contro le lauree facili l'aveva lanciato il ministro dell'Università quattro giorni fa dalle telecamere del Tg1: "Se c'è qualche ateneo che concede agli studenti più dei 60 crediti autorizzati per legge - disse Fabio Mussi - quell'ateneo infrange la legge".

Nel servizio mandato in onda giovedì scorso, un'inviata del telegionale si è finta studentessa e in due università non statali ha registrato il presunto abuso. "Nel servizio - commentò il ministro dell'Università - sembra che alcuni atenei continuano a concedere un numero di crediti più alto di quello sabilito dalla legge. E' del tutto evidente come i limiti sono stati imposti per salvaguardare la serietà degli studi universitari e il valore della laurea nonchè, non da ultimo, stabilire condizioni di eguaglianza con quegli studenti che ,con sacrifico, affrontano il cursus degli studi universitari".

I crediti riconoscibili a fronte di esperienze professionali era stato fissato da una legge, ritoccata sei anni, a quota 180. Le università hanno siglato accordi con decine di ordini professionali al fine di permettere agli studenti il riconoscimento di nuovi crediti. Agenti delle forze dell'ordine, ragionieri, consulenti del lavoro, anche giornalisti: molti si sono convezionati pur di aumentare il numero degli iscritti. Recentemente però l'esecutivo ha mutato indirizzo e per arginare il fenomeno del "dottore a tempo di record", il ministero ha ridotto il numero dei crediti esigibili da 180 a 60.


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