Repubblica it: I bambini italiani vivono bene. Italia ottava nella classifica Unicef
Lo afferma il rapporto Unicef sul benessere deill'infanzia nell'Ocse All'ultimo posto la vita infantile negli Usa e in Gran Bretagna
FIRENZE - I bambini italiani primi per l'attenzione della famiglia, ottavi nel mondo per qualità della vita. A sorpresa l'Unicef promuove il nostro paese, e boccia Stati Uniti e Gran Bretagna. E' quanto sostiene la Report Card n.7, presentata questa mattina a Firenze.
Il rapporto valuta le condizioni di vita di bambini e ragazzi nei 21 paesi dell'Ocse, considerando sei parametri: il benessere materiale, la salute e la sicurezza, il rapporto con la scuola e l'apprendimento, le relazione con genitori e coetanei,
la tendenza ai comportamenti a rischio e, infine, quanto i bambini siano soddisfatti del modo in cui vivono. Ad ogni parametro corrisponde un punteggio, poi inserito in una classifica generale.
Al primo posto troviamo i Paesi Bassi, seguiti in gruppo dai paesi nordici (Svezia, Danimarca, Finlandia), con l'eccezione della Norvegia, settima dopo Spagna e Svizzera. L'Italia è appunto ottava.
In che modo la vita dei bambini italiani si è meritata questa posizione? Secondo i dati Unicef, i piccoli
italiani sono seguiti dai genitori (il 93,8% mangia con loro almeno una volta al giorno, mentre l'87,2% riceve attenzione o ascolto più volte alla settimana), si nutre in maniera ordinata (anche se il 15,2% è in sovrappeso) e fa sport.
Fra i dati negativi, lo scarso interesse per la lettura, l'ingresso precoce nel mondo del sesso (il 23% ha avuto dei rapporti prima dei 15 anni), la tendenza a fare uso di alcool e droghe (un quindicenne su dieci si è ubriacato almeno una volta, uno su cinque ha fumato uno spinello negli ultimi 12 mesi) e ad assumere comportamenti violenti (il 38% dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni è stato coinvolto in scontri fisici nell'ultimo anno). Uno ragazzo italiano su dieci, non lavora nè studia tra i 15 e i 19 anni. Nonostante questo, i bambini italiani si dicono per 85,2% soddisfatti del modo in cui vivono e solo il 6% circa confessa di avvertire disagio o di sentirsi solo.
Sconfortanti, invece, i dati riguardanti la società statunitense e britannica. Il 30,8% dei ragazzi inglesi si è ubriacato prima di compiere 15 anni, più di uno su tre ha fatto uso di cannabis o ha sperimentato i rapporti sessuali, 46 giovani britanniche su 1000 hanno avuto un figlio tra i 15 e i 19 anni. Sia in Gran Bretagna che negli Usa, sono poco seguiti dalle famiglie, mangiano male e risultano sovrappeso (negli Stati Uniti, uno su quattro), appartengono spesso a famiglie povere. Molto alto, infine, il tasso di violenza: quasi un adolescente britannico su due (il 46,9%) si è trovato coinvolto in scontri fisici negli ultimi 12 mesi, più di uno su tre negli Usa.
La grandezza del Pil, segnala quindi l'Unicef, non va necessariamente di pari passo con il benessere dei più piccoli. A confermarlo è il dato della Grecia, tra gli stati più poveri dell'Unione Europea: dopo quelli olandesi e spagnoli, i bambini più soddisfatti sono quelli ellenici.