Repubblica.it-Gli studenti contestano la Moratti, cacciati dalla sala
Roma, tanta gente alla manifestazione degli studenti Gli studenti contestano la Moratti, cacciati dalla sala In settantamila "assediano" gli Stati generali della scuola Slogan contro i diessini,...
Roma, tanta gente alla manifestazione degli studenti
Gli studenti contestano la Moratti, cacciati dalla sala
In settantamila "assediano"
gli Stati generali della scuola
Slogan contro i diessini, in piazza anche i no global
ROMA - "Siamo in settantamila". A Roma, nel moderno quartiere dell'Eur, il corteo degli studenti che manifestano contro gli Stati generali della scuola e la riforma del ministro Letizia Moratti è arrivato davanti al palazzo delle Esposizioni. All'interno parte la contestazione. Un gruppo di studenti della consulta interrompe con fischi il ministro Letizia Moratti: "La nostra è una riforma partita dal basso, veramente democratica" dice il ministro. Dal fondo della sala un gruppo di studenti fischia sonoramente: "Ma quale democrazia...", "buffoni, buffoni". Interviene la polizia, gli studenti sono cacciati dalla sala. Sono minuti di grande tensione con gli studenti che, accredito alla mano, tentavano con degli spintoni di sfondare il cordone della polizia e dall'altro le forze dell'ordine che facevano muro. Una contrapposizione per alcuni istanti anche violenta tanto da far cadere una delle porte d'ingresso al salone.
Alcuni studenti rientrano in sala e mentre Silvio Berlusconi parla, espongono cartelli cn scritto "non in vendita". Hanno una lettera che vorrebbero consegnare al premier. Sono auguri di Natale "dagli studenti che sono fuori al freddo a manifestare". Poche righe di testo: "Resistenti alla privatizzazione e disubbidienti alla Moratti".
E fuori prosegue il sit in. Moltissimi ragazzi si sono radunati per fare sentire le loro voce contro, per usare le parole di Vittorio Agnoletto, uno dei leader no global, "il tentativo di cancellare un diritto costituzionale, il diritto allo studio".
Il corteo era stato aperto da un grandissimo striscione giallo "no agli stati generali, rivoluzioniamo la scuola". Partito dalla stazione Laurentina, ha percorso viale America, ha quindi girato per via Cristoforo Colombo giungendo di fronte al palazzo dei Congressi.
Per strada tantissima gente. Dagli studenti al movimento no global. Anche qualche politico. Alcuni, come i diessini Folena e Vita e il comunista italiano Diliberto, vengono contestati per il "sì" alla guerra "che leva soldi per la scuola". Per il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti invece ci sono applausi: "Il movimento non perde un'occasione. E'onnipresente, c'era sul tema della pace, c'e oggi sul tema della scuola". A tutti i politici è stato chiesto di non occupare le prime file. "La testa del corteo spetta agli studenti, è la nostra protesta" spiegano gli organizzatori. In piazza ci sono anche i no global. "C'è un rapporto evidente tra il movimento degli studenti e quello no global: siamo tutti e due contro la politica neoliberista, la globalizzazione, la mercificazione del sapere" dicono Luca Casarini e Francesco Caruso, i due esponenti dell'area dei centri sociali.
Discreta ma massiccia la presenza della polizia. Il corteo arriva davanti palazzo delle Esposizioni. Le forze dell'ordine presidiano l'edificio. Molti slogan ma nessuna tensione. Quattro studenti, come gesto dimostrativo, hanno scavalcato le transenne che delimitano l'area ma sono stato fermati dalla polizia.
(20 dicembre 2001)