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Repubblica it: Gelmini, "La condotta farà media e l'insufficienza sarà più facile"

Il ministro annuncia la stretta con una nota in attesa del decreto e in tv dà indicazioni per il peso del voto nelle pagelle

27/01/2009
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la Repubblica

di Salvo Intravaia

ROMA - Stretta sul voto di condotta: farà media e potrà essere attribuito anche per sospensioni inferiori a 15 giorni. Il ministro Gelmini intervenendo poco fa al GT Ragazzi di Rai3 spiega che "il voto in condotta farà media perché sappiamo che l'aumento di episodi di bullismo preoccupa molto genitori e insegnanti". "Si torna, dunque, a una scuola del rigore che fa del comportamento un elemento significativo per formare la personalità dei ragazzi'", aggiunge il ministro. Mentre ieri ha diramato una nota con la quale si consentirà ai prof di attribuire il 5 il condotta, con conseguente bocciatura, più facilmente. Ma non da subito.
Il ministero dell'Istruzione - spiega la nota - sta preparando il Regolamento di coordinamento delle norme relative alla valutazione, previsto dall'articolo 3 della legge 169/2009 (...): un decreto con il quale saranno, tra l'altro, meglio ridefiniti i criteri della valutazione del comportamento". In buona sostanza i vincoli per l'attribuzione del 5 in condotta contenuti nel decreto di appena dieci giorni fa verranno superati da un altro decreto.
"In pratica - prosegue il ministro - sarà data maggiore libertà alle scuole di decidere in autonomia quando assegnare il 5 in condotta: il limite dei 15 giorni di sospensione per l'attribuzione all'insufficienza, contenuto nel decreto sulla valutazione del comportamento emanato lo scorso 16 gennaio, potrebbe essere eliminato già a partire dagli scrutini del secondo quadrimestre". Il provvedimento segue la segnalazione di Repubblica di alcuni giorni fa in cui gli studenti contestavano l'errata attribuzione del voto di condotta da parte di alcune scuole.

Ma quali sono le norme da seguire? Il nuovo intervento del ministro sul tema non dirada affatto i dubbi che serpeggiano tra insegnanti e famiglie in questi giorni. L'unico documento ufficiale sul voto di condotta è il decreto numero 5 dello scorso 16 gennaio che dà precise indicazioni al consiglio di classe. Tre i paletti che vincolano i professori. "La valutazione - recita il decreto - del comportamento "non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all'intero anno scolastico". Ma non solo: "la valutazione insufficiente del comportamento (...) deve scaturire da un attento e meditato giudizio del consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali (...) i regolamenti di istituto prevedano l'irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l'allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni".
Inoltre, per appioppare il 5 in condotta, i docenti dovranno accertare che l'alunno "successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento". Tutto il resto, al momento, sono soltanto parole.
Dubbi, fino a pochi minuti fa, anche sul peso del voto di condotta. La legge 169 spiega che "la votazione sul comportamento degli studenti (...) concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi," la bocciatura.
Ma il decreto applicativo dice soltanto che "la valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta" la bocciatura. Un bel 10 in condotta fa, per esempio, media e concorre quindi all'attribuzione dei punti di credito al superiore, oppure no? Sembrerebbe di sì: il ministro Gelmini in una intervista appena rilasciata al GT ragazzi ha detto che verrà conteggiato. Ma gli addetti ai lavori aspettano di vederlo scritto "da qualche parte".


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